13 lug 2019 – L’impresa si chiama De Gendt: in fuga dalla mattina, poi da solo con De Marchi e, infine, da solo sul traguardo dopo una fuga praticamente dal via.
Ma dietro cambia qualcosa. Alaphilippe si riprende la maglia gialla con un conto di secondi e di scatti, arrivando in contrattacco con Pinot. Ha avuto ragione lui e si è meritato la maglia gialla.
Un bel salto in avanti in classifica anche per Pinot, che guadagna secondi su tutti, come Alaphilippe, ma con l’abbuono del secondo posto: in totale fa un bottino di 28 secondi.
Certe tappe, se le guardi nei numeri, possono fare davvero paura. Prendete l’ottava tappa del Tour del France 2019, da Mâcon a Saint-Étienne, 200 chilometri e un dislivello da tappone.
No, ovviamente non è una tappa da scalatori e nemmeno di quelle che fanno la classifica. Ma è una tappa di quelle che restano lì, scolpite nelle gambe dei corridori per tornare fuori, a mordere, nei prossimi giorni, quando il Tour de France andrà a cercare i suoi protagonisti.
Tappa da fughe allora, come quella di De Marchi e De Gendt che vanno via da soli dopo aver staccato King e Terpstra con il gruppo dietro che si allunga.
Il gruppo che si seleziona dietro è quello delle Classiche, perché a vederla bene questa tappa è un po’ una classica. C’è anche Bettiol, oltre ai migliori, c’è Alaphilippe, si vede la maglia iridata di Valverde. Non a caso quelli in fuga sono proprio nomi da primavera.
Nelle strade veloci e strette a 15 chilometri dall’arrivo Thomas cade in un mucchio che coinvolge diversi corridori della Ineos. Moscon spacca in due la bicicletta e aspetta l’ammiraglia, gli altri si danno da fare per riportare sotto il numero 1. Il momento è proprio quello peggiore.
Davanti, intanto, De Gendt stacca De Marchi.
Sulla Cote della Jaillere passa per primo De Gendt ma secondo è Alaphilippe che fa uno scatto pazzesco per racimolare i 5 secondi di abbuono rimasti in cima. Il suo scatto violento è tenuto solo da Pinot, altro uomo di classifica.
E intanto si stacca Nibali. Ecco, in tappe come queste, come si dice, non si vede chi vincerà il Tour ma probabilmente chi non lo vince. E Nibali appare davvero uno di questi stavolta. Sul traguardo arriverà chiacchierando con Bettiol a oltre 4 minuti.
Redazione Cyclinside