27 lug 2019 – Al Tour de France hanno preso la decisione drastica: viste le previsioni del tempo pessime e per evitare, magari, situazioni rocambolesche della tappa di ieri si è preferito andare sul sicuro. Col risultato che la tappa sarà una fiammata di 59 chilometri appena, ma con 35 di salita.
Si salvi chi può.
Vista la classifica cortissima, ce n’è abbastanza per vedere una tappa da schiaffi sin da subito, la salita probabilmente verrà fatta a tutta se si vuole rischiare di recuperare, ma anche per consolidare il vantaggio.
No, questo Tour de France è tutt’altro che scontato nel finale. E, attenzione, non sarà una tappa ad alta tensione solo per i primi delle classifica, ma ci sarà da preoccuparsi anche dietro. Il tempo massimo può diventare un pericolo in una tappa così corta e non c’è da andare troppo piano. Nella penultima tappa del Tour de France ci sono molte gambe stanche in gruppo, corridori che si trascinano e contano i chilometri che li porteranno a Parigi. Occhio al cronometro.
Tecnica
Cinquantanove chilometri di tappa, con tutta quella salita, sono un esercizio tecnico così particolare che si potrebbe pensare a una bicicletta costruita ad hoc. Ovviamente non c’è tempo, la decisione, presa solo nella serata di ieri, non lascia spazio e soluzioni ricercate, cosa ci si può inventare in un giorno?
Ai tempi di un ciclismo più pionieristico Ernesto Colnago si era inventato una bicicletta con ruote da 26 pollici per Giuseppe Saronni alle prese con una cronoscalata. Il senso era di fargli avere un mezzo dalla geometria più compatta e scattante (e pazienza se più scomodo),
Si può giocare sulla componentistica però, soprattutto sulle ruote. Abbiamo scritto e considerato più volte come queste, massa rotante della bicicletta, in salita contino in proporzione maggiore rispetto al resto della bicicletta. Una ruota leggera significa anche minore inerzia se c’è da rispondere a uno scatto. Ecco, magari appesantiamo le bici ma esageriamo pure in leggerezza con le ruote.
E allora oggi ci aspetteremmo molte ruote a basso profilo: meno peso c’è nella periferia della ruota e meglio sarà, lo dice la fisica, prima delle convinzioni a volte bislacche dei corridori. In casa Ineos, ad esempio, sappiamo già che utilizzeranno le Lightweight, pure ad alto profilo ma di costruzione particolare.
Ma anche gli altri team non avrebbero problemi a scegliere le ruote più adatte. I fornitori mettono a disposizione l’intera gamma per tutti i corridori e puntare tutto sulla leggerezza potrebbe essere una chiave vincente. Ovviamente, poi, bisogna spingere forte sui pedali e conteranno le gambe, ma qui ci si gioca un Tour de France, signori, e ogni dettaglio può fare la differenza. Nonostante questo, molti sceglieranno comunque ruote ad alto profilo.
Non potendo pensare telai ad hoc – ormai avrebbe anche poco senso – si andranno a scegliere i modelli più leggeri ma anche rigidi. In gruppo ci sono modelli che potrebbero essere pensati proprio come ideali anche per una tappa insolita come quella di oggi. Chissà se qualcuno penserà a modificare leggermente la posizione?
Niente da modificare, invece, sulla scelta dei rapporti. I pacchi pignoni così ampi, ormai, non richiedono più scelte particolari per le tappe di salita, ormai ce n’è a sufficienza per qualsiasi percorso e i corridori avranno a disposizione tutto quel che gli serve.
Sul resto sapremo presto tutte le risposte.
Intanto il pensiero è che vincerà anche chi si saprà gestire meglio e chi conoscerà meglio la propria condizione. Più che un avviate i vostri motori, il dubbio è che al via si potrebbe dire “gentlemen, start your powermeter”.
GR