14 lug 2016 – Si chiama “Monte Ventoso”, cose vi aspettate? Suggerisce qualcuno. Quando ieri è stato annunciato il taglio della tappa di oggi, che prevedeva l’arrivo sul Mont Ventoux, ci siamo rimasti male tutti. Sei chilometri di meno, non tutto, ma certo la differenza c’è. Soprattutto per capire se la tattica di Froome è da cannibale (vuole stravincere) oppure se si tratta di vera preoccupazione in salita nei confronti di Quintana (che pare l’avversario più accreditato al momento.
Se i tecnici non riuscivano a montare l’arrivo per il forte vento, però, c’era davvero da preoccuparsi. Ancora di più a vedere questo video che gira da qualche giorno su internet. Lo guardiamo sulla fiducia, perché, nella nebbia, non si capisce neanche con certezza se sia davvero il monte calvo, ma cambia poco a dire il vero. Quando il vento soffia oltre un certo limite è impossibile qualsiasi cosa. E questi ciclisti alle prese con un vento dichiarato di ottanta miglia orarie (fanno quasi 130 km/h) rendono perfettamente l’idea. Ok il ciclismo, ma questo, in effetti, sarebbe altro. E probabilmente sarebbe d’accordo anche Henri Degrange, quello che il Tour l’ha inventato e storceva la bocca quando i corridori, per affrontare le salite, volevano montare il cambio di velocità.
Redazione Cyclinside