Il tris stagionale Andrea Piccolo lo conquista a Terranuova Bracciolini, tagliando il traguardo poco prima da Antonio Puppio.
I due si ritroveranno la prossima settimana nel Piccolo Lombardia gara bellissima e appuntamento ambito di fine stagione. Ci sarà da divertirsi. Entrambi hanno avuto problemi fisici in questa stagione. Hanno inciso sul loro rendimento e sul morale. Piccolo, in area pro (Astana) ha reagito tornando tra gli U23 e niente fa meglio del successo per migliorare il morale anche se gli è sfuggita la maglia azzurra (alla quale teneva molto) per la convocazione mondiale.
Puppio è ricorso a un bravo chiroprata ed è tornato in sella con l’obiettivo di conquistarsi un posto in un team World Tour. Vincere a Terranuova forse (non possiamo saperlo non essendo del tutto fatti nostri, ndr) avrebbe favorito la situazione. Lui fa il misterioso e dice che “bisogna spettare fine stagione per sapere tutto”. Di fatto i due ragazzi sono atleti capaci di ribaltare le sorti di una gara.
La corsa
Come accaduto a Terranuova Bracciolini: corsa decisa negli ultimi venti chilometri. Lorenzo Visintainer (General Store), Filippo Magli (Mastromarco), Francesco Parravano (Aran Cucine), Alessandro Santaromita (Mendrisio), il campione italiano Gabriele Benedetti (che giocava in casa) e Riccardo Ciucciarelli (Biesse) avevano cercato di formare il gruppo della fuga buona senza riuscirci. Piccolo e Puppio li avevano ripresi e scavalcati andandosene per conto proprio, di prepotenza nell’ultima salita, quella breve ma tosta per pendenza che porta al paese di Cicogna (celebre la gara che pre-Covid vi si svolgeva a maggio, di recente vinta due volte da Alessandro Covi). Dietro Alex Raimondi (Iseo), Martin Marcellusi (Mastromarco) e Giovanni De Carlo (Sissio), il gruppo a 30 secondi. Piccolo conquista l’ultimo traguardo volante di Cicogna, seguito da Puppio e Marcellusi. Questo sarà il podio definitivo.
Pubblico delle grandi occasioni con folla in seconda fila. Non è il Belgio, ma il Valdarno aretino fa comunella nelle occasioni importanti. E la Ruota d’Oro è tra le poche gare col sigillo internazionale rimaste in queste stagioni celate dalle mascherine. I chilometri da percorrere sono 173, gli atleti al via 153. Gruppo ben assortito con Filippo Baroncini che sfoggia la sua nuovissima mise di campione del Mondo, bianca come la neve, immacolata, elegantissima. Sembra un fotomodello il ragazzo romagnolo e la foto del pre-partenza resterà negli annali: un iridato, il campione italiano gioiello di casa, due campioni nazionali (croato e sudafricano), tutti un passo avanti.
Un poker così tornerà forse tra cento anni. Gara bella grazie al percorso con tante salite (toccate tutte le frazioni che compongono il Comune e dove il ciclismo è di casa) e l’impegno di Butteroni, Cattelan (si, oltre che nell’arte e nello spettacolo c’è un Cattelan anche nel ciclismo), Cali , Bazzica, Michelucci, Ceriani e Garibbo in fuga per una buona parte di gara, caratterizzata anche da una caduta che ha coinvolto una decina di atleti. Puppio fa il broncio, Marcellusi sbraita sul traguardo (a gennaio sarà pro con la Bardiani), Baroncini vince la volta del gruppo (giunto con calma, anche se non troppa), Bendetti tira i remi in barca negli ultimissimi chilometri.
Podio comunque bellissimo e per gli organizzatori di Terranuova (Presidente onorario e Presidente rispettivamente Marcello e Ercole Mealli) l’acquolina in bocca, pensando al 2022.