di Lorenza Cerbini
Godiamocelo adesso Filippo Baroncini con la sua maglia di campione del mondo. Lo vedremo in gara a Terranuova Bracciolini (51a Ruota d’Oro e 89o GP Festa del Perdono), mondialino tutto valdarnese di inizio autunno. Poche corse U23 ancora e poi Baroncini indosserà la casacca della Trek-Segafredo.
Dall’Italia (dove fino a venerdì scorso sapevano di lui poche migliaia di addetti ai lavori) al Belgio, la sua vita è cambiata in quell’assolo sul traguardo iridato proiettato sotto lo sguardo del mondo. Il Valdarno aretino è terra che al ciclismo sta ancora dando campioni. Quello italiano U23, Gabriele Benedetti, viene da lì, frazione di Montemarciano, poche famiglie tra cui i Nocentini, Rinaldo ex maglia gialla al Tour è stato vicino di casa. Baroncini e Benedetti a Terranuova Bracciolini saranno spalla a spalla, in corsa certo, e soprattutto nella foto di rito che segnerà un momento storico per la corsa valdarnese (e il ciclismo U23 italiano; entrambi gli atleti hanno 21 anni). Infatti, anche per Bendetti si tratta dell’ultimo fine stagione tra gli Under. «A gennaio la mia prima gara pro con la formazione Drone-Hopper sponsor 2022 del team di Gianni Savio».
Per Benedetti un appuntamento speciale quello di quest’oggi. Un premio da parte delle autorità locali prima di iniziare e poi gli applausi del suo pubblico. «In paese ci sono ancora gli striscioni e le bandiere di quando ho vinto il tricolore» dice. Il primo di agosto, l’atleta della Zalf Fior diretta da Gianni Faresin ha avuto un incidente sulle strade di casa.
«Mi ha urtato un furgone con lo specchietto – La botta è stata forte – Due costole fratturate più lesioni varie. Fermo quindici giorni e rientro a Capodarco». Riprendersi non è stato facile.
«Da allora un secondo posto e alcuni piazzamenti – E a Terranuova? – Farò del mio meglio dato che si tratta dell’ultima gara in casa».
Intanto, di Baroncini dice: «Se è davanti negli ultimi chilometri è imbattibile. Indiscutibile che sia lui l’uomo del momento con il successo belga e l’argento agli Europei».
Tra gli atleti attesi, Victor Potocki (Ljubljana Gusto Santic), Luca Coati (Team Qhubeca) e Filippo Magli (Mastromarco). Tra i favoriti anche Andrea Piccolo già vincitore a inizio settembre a Figline Valdarno e tornato a far girare le gambe tra gli Under23 (dopo un’esperienza nel circuito pro) a metà agosto a Capodarco dove ha colto un ottimo secondo posto. L’UC. Monaco invece schiera un figlio d’arte: Alexander Vinokurov. Una curiosità.
Il percorso della Ruota D’Oro è stato ritoccato rispetto al passato per far transitare la corsa da tutte le frazioni che si trovano situate nel comune di Terranuova Bracciolini. Le strade sono quelle di campagna, strette, con tante curve e altrettanti saliscendi continui. Si sale a Campogialli, Montemarciano, Cima Berna (tre GPM dopo 52 km, 76 km e 101 km), Piantravigne, Cicogna e Monticello. Salite non lunghe ma che diventano a tratti muri e danno fastidio. Totali 173 chilometri. Corsa con finale da velocisti, almeno nel passato. Nel 2019, ultima edizione disputata, vinse Venchiarutti su Zambelli e Di Felice.
28 set 2021 – Riproduzione riservata – Cyclinside