Sono fonte di continua discussione le guarniture ovali. Quelle che vanno per la maggiore sono senz’altro le Rotor, forti anche di un riscontro positivo da parte di tanti corridori professionisti che le utilizzano regolarmente in corsa.
Per gli scettici può essere interessante il nuovo studio pubblicato da Rotor circa l’efficacia dell’utilizzo delle guarniture ovali.
Lo, studio, anticipiamo subito, ha evidenziato addirittura un guadagno possibile di 1,6 secondi per ogni chilometro percorso. Vediamo in quali condizioni.
Pubblicato sull’International Journal of Sports Science and Engineering da parte di Christie O’Hara, laureato indipendente del Cal Poly (Politecnico della California).
La prova è stata fatta su un chilometro cronometrato e ha dimostrato che i partecipanti hanno ridotto la produzione di acido lattico e la frequenza cardiaca. Ne deriva, quindi, l’aumento di potenza e quindi di velocità.
«Un’altra cosa che va sottlineata – spiega l’autore dello studio – e che il vantaggio delle Q Rings è stato notato anche da parte dei soggetti che hanno avuto un adattamento più lento».
Il protocollo utilizzato per la realizzazione delle prove è stato elaborato per avvicinarsi il più possibile alle condizioni di gara:
«Le prove a cronometro da 1 km sono state fatte dopo 45 minuti di intermedio a cavallo di un duro sforzo, in modo da simulare le condizioni di gara. Finito il giro a cronometro di 1 km, i partecipanti non erano freschi, ma dopo aver percorso lo stesso tratto con le Q-Rings, la loro performance è stata migliore che con una corona rotonda normale”, ha detto O’Hara, aggiungendo: “Anche se i risultati sono stati registrati con atleti d’elite, credo che i vantaggi prestazionali delle Q-Rings sarebbero ancora maggiori per i principianti e gli atleti intermedi».
Ecco i risultati
Tutti i giri cronometrati dove venivano utilizzate le Q-rings erano più veloci, con un guadagno medio di 1,6 sec e 0,7 km / h (1,8%).
• Tutti i giri cronometrati dove venivano utilizzate le Q-rings hanno generato più potenza, con un aumento medio di 26,7 W (6,2%)
• Riduzione del consumo di ossigeno e della frequenza cardiaca in prove submassimali
• Un aumento immediato delle prestazioni con il passaggio dalle corone circolari alle Q-Rings
• Una riduzione immediata delle prestazioni con il passaggio dalle Q-rings alle corone circolari
• Risulta inoltre che più grande è lo sforzo esercitato da un ciclista, maggiore è il beneficio tratto dalle Q-Rings.
Ulteriori informazioni possono essere trovate sul sito: www.rotorbike.com
Lo studio completo può essere scaricato da questo link.
Si è tutto vero , ho anche io le rotor 50/34 mi trovo molto bene, in quanto gareggio e vado bene! Il rapporto sembra corto , ma per un amatore va più che bene, tanto in pianura non vado a 50
Alla fine degli anni ’80 la moltiplica ellittica era un must sulle MTB, con la pedivella allineata all’asse maggiore in casa Shimano e sfalsata di 45° sulle Suntour, Campagnolo la adottava solo sulla moltiplica più piccola. Poi scomparvero perchè, come si diceva all’epoca, “un uovo rotola meglio sulla sua sezione rotonda piuttosto che su quella ellittica” e la cadenza di pedalata aumentò per tutti. Sono passati 30 anni e le regole della Geometria sono sempre le stesse di allora: quale novità, oggi, giustifica tale scelta tecnica?