5 ott 2018 – Abbigliamento, stile di guida, accessori da avere con sé: sono gli argomenti con cui concludiamo il nostro speciale per partecipare a L’Eroica di Gaiole in Chianti.
Maglie e pantaloncini
Il vestiario per correre L’Eroica? Ovvio, deve essere originale e di lana, perché anche in questo caso il regolamento parla chiaro, “non sono ammessi capi di abbigliamento in lycra”, visto che a L’Eroica va indossato rigorosamente vestiario di lana, ancor meglio se corredato da scarpini in pelle e guanti con tessuto a rete. Non è difficile procurarsi le maglie originali di lana: sui vari mercatini online, o ancora meglio alla mostra scambio che si svolge alla vigilia de L’Eroica, è facile trovare maglie originali, di quelle con tessuto in vera lana e tre tasconi posteriori con il bottone.
Più difficile è procurarsi i pantaloncini originali, prima di tutto perché, per una questione di igiene, non esiste (o quasi) un mercato dell’usato e poi perché il pantalone è un capo soggetto a maggiore usura, per questo l’originale è assai raro a trovarsi. E per fortuna, aggiungiamo noi: se parlando di maglie, la lana a contatto con la pelle non infastidisce poi così tanto, diverso è il caso di quando la lana interfaccia cosce e zone intime, ancora peggio se foderata internamente con i vecchi fondelli in pelle di daino.
Si tratta di materiali non certo così “fascianti” sul corpo e sulla pelle e ancora più scomodi diventano quando si suda o peggio quando piove, visto che la lana inzuppata tende a cedere notevolmente, finendo per essere tutto meno che vestibile. Insomma, se non avete trovato il vestiario originale tanto meglio: potrete optare per i numerosi capi di abbigliamento moderni ma in stile vintage che producono numerose case di abbigliamento; impiegano materiali simili a quelli di una volta, ma con tecnologie e soluzioni tecniche moderne, prima di tutto sui fondelli e sui tessuti del pantalone, che vi faranno essere vintage, allo stesso comodi e ovviamente conformi con il regolamento.
Scarpini
Un discorso per certi versi simile va fatto per le scarpe: anche in questo caso trovare esemplari originali è difficilissimo, più frequente è la possibilità di imbattervi in qualche usato, ma di sicuro l’opzione migliore sono le calzature di fattura attuale, realizzate in cuoio e con stile vintage, che tra le altre cose vi assicureranno l’affidabilità di tomaie, suole e lacci resistenti, diversamente dai materiali delle scarpe di “anta” anni fa, che potrebbero improvvisamente cedere e lasciarci scalzi sul percorso.
Sulla testa
Infine cosa mettere in testa: sì, a L’Eroica la maggior parte indossano il semplice cappellino e non il casco; in realtà, anche se si tratta di un accessorio non proprio vintage, il secondo «è l’unico accessorio moderno di cui è consentito (anzi consigliato) l’utilizzo». Parola del regolamento del L’Eroica, ma anche parola nostra, che aggiungiamo che sul mercato esistono parecchi caschi moderni dalle linee e dal gusto vintage. I caschi “danesi”, ovvero quelli in pelle a striscioline? Sicuramente sono meglio del semplice cappellino, ma hanno proprietà protettive che non hanno nulla a che vedere con i caschi attuali.
Occhio alla strada
Passiamo allo stile di guida per L’Eroica, in particolare lo stile da adottare sui tratti di sterrato che costellano il percorso della ciclostorica senese. La tecnica, seppure con i dovuti adattamenti del caso, deve essere mutuata dalla mountain bike: non è facile condurre sulle strade bianche bici che si reggono in equilibrio su pochi millimetri di copertura che poggia su un terreno sdrucciolevole e spesso sconnesso. Per questo, come appunto fanno i migliori biker, lo stile migliore deve essere quello che asseconda al meglio il terreno, che non irrigidisce mai il copro di fronte a un ostacolo o a un potenziale pericolo, ma che al contrario lo asseconda e lo “copia” dolcemente, attraverso un atteggiamento del corpo e dei muscoli “morbido”, e per questo pronto a reagire a ogni impulso che viene trasmesso dal terreno.
Questa morbidezza di guida diventa essenziale in discesa, dove ancora maggiore è il ruolo della corretta distribuzione del peso sulla bicicletta. Questo è un parametro essenziale per guidare al meglio le due ruote sui terreni “infidi”: in discesa si concretizza con una postura corporea che porta leggermente il bacino all’indietro, per alleggerire così un avantreno che sarà più facile da condurre per impostare le traiettorie. Nello stesso tempo le mani dovranno sempre essere in presa bassa sul manubrio, primo perché in questo modo si riuscirà a schiacciare meglio il baricentro e ottenere maggiore aderenza, secondo perché si avrà migliore padronanza, controllo e accesso agevole alle leve dei freni. Appunto, i freni: sulle discese sterrate vanno azionati con dolcezza, mai utilizzati in maniera repentina ma graduale, anticipando sempre con i tempi dovuti (almeno doppi rispetto a quel che accade su asfalto) il punto in cui decelerare prima di approcciare la curva.
Accortezze tecniche
Il modo migliore per fronteggiare le emergenze tecniche che potrebbero esserci durante L’Eroica è prevenirle al meglio con un’adeguata manutenzione e la preparazione tecnica preventiva che vi abbiamo suggerito nelle prime due puntate di questo speciale. Il giorno di “gara” sarà comunque necessario mettere nelle tasche quante più cose potrebbero servire a risolvere gli eventuali guasti tecnici. L’accessorio più prezioso sarà ovviamente la camera d’aria, anzi, le camere d’aria: due possono bastare e assieme a queste consigliamo le praticissime toppe autoadesive utili in caso di sfortuna ostinata… Levagomme e pompa saranno poi i necessari complementi per risolvere le forature. A proposito di pompe: meglio evitare i modelli originali e affidarsi invece a pompe moderne, sicuramente più efficienti e funzionali. Necessario nelle tasche sarà poi un multiattrezzi tascabile, anche questo di generazione rigorosamente moderna. Il multitool da portare con sé a L’Eroica dovrebbe necessariamente avere i seguenti utensili: chiave esagonale da 4, 5 e 6 millimetri, tira-raggi, smagliacatena, chiave inglese da 8 e ancora meglio anche da 9 e 10 millimetri. Ultima cosa: le ciclostoriche sono quasi sempre eventi che si condividono con gli amici e questo potrebbe suggerire di dividere con il gruppo gli accessori e gli utensili di emergenza, confidando poi nell’assistenza del un compagno in caso di necessità. In realtà è sempre bene che ognuno sia pienamente autosufficiente dal punto di vista tecnico: nel corso di manifestazioni simili il fuoriprogramma lo devi sempre programmare, statene certi.
Maurizio Coccia
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