La Nasa parte dalle biciclette e non è uno scherzo: c’è una tecnologia, ancora in fase prototipale, che potrebbe portare a una rivoluzione delle gomme delle nostre care due ruote.
Niente più gomma, anzi, ma NiTinol: una lega di Nichel e Titanio a memoria di forma lavorata in una forma di rete tubolare opportunamente incrociata per dare tutte le caratteristiche elasticità di uno pneumatico tradizionale.
Detta così è pretenziosa, ma il risultato da raggiungere è ancora più affascinante: la costruzione delle ruote dei veicoli destinati all’esplorazione marziana, tanto per fare un esempio. Veicoli che non possono certo permettersi forature o usura precoce delle coperture.
A occuparsi dello sviluppo è una società americana che si chiama “The Smart Tire Company” che ha realizzato il primo pneumatico di questo tipo per bicicletta chiamato METL.
Metl è l’acronimo di Martensite Elasticized Tubular Loading, cioè “Carico tubolare elasticizzato in martensite”. La martensite è una forma ci struttura cristallina in acciaio molto dura.
La struttura è senza aria: l’elasticità è demandata tutta alle proprietà e alla forma data al materiale utilizzato e dall’azienda promettono che consentirà una “guida leggera e scorrevole” con una maggiore scorrevolezza e durata.
Il prodotto finale sarà rivestito con un nuovo materiale gommoso per il battistrada e garantisce una durata molto elevata e comunque nessun rischio di collasso improvviso come avviene, invece per gli pneumatici tradizionali in caso di foratura o rottura.
Da The Smart Tire Company, anzi, spiegano che il materiale promette di durare davvero a lungo, al punto di superare la stessa aspettativa di vita della bicicletta.
La sfida della bicicletta
Curioso che un’azienda che sviluppi per la Nasa si sia concentrata primariamente sullo sviluppo di un prodotto per biciclette. Il motivo è presto detto: la realizzazione in maniera rapida di un prodotto nuovo da mettere velocemente a disposizione di molti utenti. Poi, ovviamente, si mira anche in tutti gli altri segmenti del mercato partendo proprio dalla durata nel tempo che un prodotto del genere garantisce (pensiamo ai veicoli più pesanti).
Quella sviluppata attualmente è una copertura per bicicletta da corsa (700c) con una pressione di 100 PSI (circa 6,8 bar) e le prime prove hanno dimostrato una similitudine notevole alle gomme tradizinali. Ma si sta già pensando a una copertura gravel.
«Essendo uno pneumatico strutturale saldamente fissato al cerchione, consideriamo questi pneumatici estremamente sicuri. A differenza di uno pneumatico, non c’è possibilità di perdere la pressione dell’aria e anche piegarsi dietro le curve è molto improbabile. A seconda del modello, possono anche funzionare con un ingombro inferiore per una maggiore trazione» spiegano dall’azienda.
Quanto pesano?
Il metallo è ovviamente più pesante dell’aria che riempie le gomme per bicicletta che conosciamo, ma i METL sono strutture per lo più vuote e si conta di realizzarli con pesi analoghi agli equivalenti in gomma, tutto compreso ovviamente. Inoltre essendo saldamente ancorati al cerchio, non ci sono rischi di perdita di aderenza derivanti da forature o perdite di pressione.
Materiale ecologico
Un aspetto pure interessante della soluzione allo studio dell’azienda americana è il basso impato ambientale. Rispetto a un normale pneumatico in gomma il materiale di scarto è molto ridotto e le possibilità di recupero decisamente maggiori. Inoltre anche durante l’utilizzo la produzione di inquinamento risulta minore. «ecenti ricerche mostrano che il 20-30% di TUTTE le microplastiche oceaniche proviene dall’usura ordinaria degli pneumatici che viene lavata via dalle nostre strade e nei nostri corsi d’acqua» spiegano ancora da The Smart Tire Company. Inoltre una copertura usurata è più ecologica pensando al riciclo.
A chi si rivolge?
Al momento è difficile immaginare un impiego prestazionale (occorrerebbe quanto meno prevedere elasticità diverse a simulare diverse pressioni), ma una copertura di questo tipo può coprire tutti i settori ciclistici, compresa la mobilità elettrica, semplificando molto l’utilizzo.
È pure prematura parlare di costi. Da The Smart Tire Company azzardano un paragone con il prezzo di gomme di alta gamma per il costo alto del NiTinol.
11 feb 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside