20 nov 2016 – È un a questione di chimica e di elasticità della gomma che si riesce ad ottenere. Quanto più è simile al comportamento del pneumatico, quindi dell’aria a pressione nel suo interno, tanto più la il rendimento della gomma sarà analogo ad una normale copertura per bicicletta.
Le gomme piene stanno tornano in auge proprio grazie alla tecnologia che sta lavorando in questa direzione. Il progetto Nexo viene da un’azienda americana che ha elaborato una sua gomma piena realizzata in un materiale chiamato Nexell, realizzato in collaborazione con Otrajet attraverso il legame di tre materiali macromolecolari che realizzano una struttura resistente e molto elastica (ed anche eco-friendly) grazie alla presenza, all’interno delle molecole di un gas stabile chiamato N2. Questo, sempre a quanto si legge dalle informazioni dell’azienda d’Oltreoceano permette di ottenere delle gomme del peso molto contenuto anche in dimensioni piuttosto abbondanti.
Il sistema di fissaggio ai cerchi prevede deei “bulloni a T” che si inseriscono nella parte interna della gomma consentendole di incastrarsi stabilmente nel cerchio (vedere le immagini d’apertura). In questo modo non ci corrono rischi in curva e non occorre avere una struttura della gomma troppo densa a discapito della tenuta.
I vantaggi di una soluzione del genere, ovviamente, sono di non dover girare con ricambi e pompa durante gli allenamenti. Non si parla di gare, ovviamente, perché la tenuta ancora non è paragonabile a un sistema pneumatico. Ma per chi cerca qualcosa di definitivo e non si preoccupa troppo della prestazione può essere una soluzione perfetta. La disponibilità prevede gomme per vari tipi di dimensioni, anche per mountain bike.
Per chi volesse approfondire di più: http://www.nexotires.com/
Redazione Cyclinside