Come ricorderete avevamo già parlato dell’ampliamento della gamma di pneumatici da strada di Goodyear con la presentazione di ben quattro nuovi modelli. Questa volta, invece, abbiamo approfittato del cambio di stagione per testarne uno direttamente sul campo e la nostra scelta è ricaduta sul Vector Sport, lo pneumatico pensato per garantire alte prestazioni e durabilità nelle prove su lunghe distanze.
Uno pneumatico “all-round” per la strada
Con questa espressione mutuata dalla lingua inglese, ed oramai diventata di uso comune, che farà storcere la bocca ai puristi della lingua italiana, si intende indicare che la vocazione del Vector Sport è quella di essere adatto a qualsiasi tipo di condizione e di impiego stradale. In particolare, la versatilità di utilizzo e la migliorata protezione antiforatura fanno del Vector Sport la scelta ideale per i ciclisti che desiderano cimentarsi sulle lunghe distanze senza però tralasciare velleità di prestazione. Non a caso, il Vector Sport fa parte delle coperture Goodyear del segmento HP (High Performance), ovvero ad alta prestazione.
Nuova mescola Dynamic | HP
Gli ingegneri della Goodyear hanno sviluppato per gli pneumatici della fascia “high-performance” una nuova mescola con un duplice obiettivo in mente: da un lato garantire un grip affidabile con bassa resistenza al rotolamento per massimizzare le prestazioni in termini di sicurezza e velocità, e dall’altro migliorare la resistenza alle forature. Quest’ultima caratteristica del Vector Sport è stata ottimizzata anche grazie alla doppia cintura antiforatura R:Shield a trama fitta e robusta carcassa monostrato da 60 tpi che contribuisce comunque a fornire una sensazione di flessibilità su strada.
La prova su strada
Come abbiamo detto, abbiamo volutamente testato il Vector Sport invece di pneumatici più prestazionali come ad esempio quelli dalla serie Eagle F1 in quanto in questo periodo dell’anno le strade ritornano ad essere umide, specialmente la mattina presto, oppure perché non è poi così raro uscire col sole e poi incontrare la pioggia strada facendo. E, a conti fatti, non ci siamo affatto pentiti della nostra scelta.
Negli oltre mille chilometri percorsi con i Vector Sport ne abbiamo potuto apprezzare proprio la versatilità in ogni condizione, sia sull’asciutto sia sul bagnato. Il battistrada dallo spessore maggiorato, che contribuisce a migliorare la protezione dalle forature ed aumenta la durata, è caratterizzato da un disegno a due zone: quella centrale è liscia e garantisce un grip ottimale in qualsiasi condizione – abbiamo volutamente anche provato a far slittare la ruota in salita su fondo bagnato pedalando fuorisella e ci siamo dovuti impegnare per riuscirci – e bassa resistenza al rotolamento; mentre la zona laterale presenta una zigrinatura evidente che contribuisce ad ottimizzare le prestazioni dello pneumatico in curva. Su tutta la larghezza del battistrada sono presenti dei canali a forma di frecce convergenti verso il centro, che oltre a facilitare il deflusso dell’acqua, tornano utili anche per individuare al volo il verso di rotazione. Segnaliamo che la classica freccia è comunque presente sulla spalla dello pneumatico, ma con gomme a spalla nera come queste, non è sempre di facile individuazione.
Tubeless ready o camera d’aria?
Il Vector Sport è disponibile in due versioni, tubeless ready o copertoncino per camera d’aria e in quattro misure: 700×25, 700×28, 700×30 e 700×32 solo con spalla color nero. Noi abbiamo utilizzato la versione tubeless ready da 28 millimetri sia in configurazione tubeless sia con camera d’aria per poter testare a fondo anche la comodità di questo pneumatico in entrambi i casi. In configurazione tubeless, la quantità ottimale di liquido sigillante indicata da Goodyear è di 30-50 milliltri in funzione del tipo di cerchio utilizzato. Noi ne abbiamo messi circa 40 millilitri. Come si è comportato il Vector Sport?
Precisiamo che per il nostro test abbiamo utilizzato delle ruote in fibra di carbonio Lightweight Obermayer EVO, profilo 48 millimetri, canale interno da 18,2 millimetri con profilo “hooked”, delle quali vi parleremo a breve in un articolo dedicato. La nostra scelta è ricaduta su questo tipo di ruote che, in quanto molto rigide e performanti, aiutano a mettere in risalto le caratteristiche dei pneumatici, nel bene e nel male, principalmente per quanto riguarda la comodità. Per completezza di informazione, segnaliamo che le ruote sono state equipaggiate con dischi 03 AFS e cassetta Super Record 12v di Campagnolo.
Iniziando dal montaggio, dobbiamo dire che siamo riusciti a montare gli pneumatici sui cerchi senza troppe difficoltà, semplicemente con l’ausilio di due classiche leve per copertoni in plastica dura – in questo caso abbiamo utilizzato quelle fornite da Lightweight con le ruote.
Impossibile sbagliare le pressioni di gonfiaggio con il calcolatore online
Per quanto riguarda la pressione, ci siamo affidati al calcolatore online messo a punto da Goodyear con la collaborazione di SRAM. Il configuratore richiede tutta una serie di informazioni quali, ad esempio, peso del ciclista, peso della bici, tipologia utilizzo, dimensione e modello pneumatici, tipologia dei cerchi. Nel nostro caso il risultato è stato di 4,5 bar per l’anteriore e 4,8 bar per il posteriore. Il calcolatore specifica che le pressioni indicate sono “un punto di partenza consigliato e si consigliano ulteriori perfezionamenti per trovare la giusta pressione per ogni determinata configurazione.”
Inoltre, informazione che non è nota a tutti, il calcolatore ricorda che “le linee guida ETRTO limitano la pressione massima degli pneumatici per i cerchi Tubeless Straight Sidewall (TSS), ovvero i cerchi di tipo “Hookless”, a 65 psi (30 mm e oltre) e 72,5 psi (28 mm e meno)” e raccomanda ovviamente di “non superare la pressione massima del pneumatico o del cerchio, a seconda di quale sia inferiore.” Quindi, attenzione sempre ai valori di gonfiaggio, ne va della nostra sicurezza.
Durante il corso del test durato circa 4 settimane, abbiamo controllato regolarmente la pressione degli pneumatici e dobbiamo dire che non abbiamo riscontrato cali significativi. In qualche occasione, quando l’asfalto era particolarmente bagnato, abbiamo ridotto la pressione di circa 0,5 bar, come suggerito dal configuratore, che consente di importare anche l’opzione asciutto/bagnato.
Alla misura al calibro, la sezione reale è risultata di circa 27 millimetri, ciò dovuto con buona probabilità al fatto che la dimensione di canale interno ottimale indicata da Goodyear per il Vector Sport 700×28 è di 19 millimetri, mentre le Lightweight Obermayer EVO che abbiamo utilizzato hanno un canale interno da 18,3 millimetri.
In conclusione, possiamo affermare che il Vector Sport ha mantenuto le attese e all’atto pratico si è rivelata una gomma affidabile per quanto riguarda comodità, tenuta di strada e resistenza alle forature. Anche a livello di usura, non abbiamo riscontrato anomalie particolari, anzi, e ciò sembra essere in linea con la promessa di durabilità migliorata dichiarata dal produttore. Certo, il Vector Sport non è veloce quanto altre coperture Goodyear votate più prettamente alla ricerca della prestazione assoluta, ma, in fondo, quanti di noi hanno bisogno di componenti super prestazionali? A nostro avviso, il Vector Sport rappresenta una buona scelta di compromesso per chi macina tanti chilometri anche su fondi non sempre perfetti, con ogni condizione atmosferica e non vuole troppi pensieri.
Pesi e prezzi
Stando ai dati rassegnati da Goodyear, il Vector Sport pesa:
Tubeless Ready:
- 700×25: 320 grammi
- 700×28: 350 grammi
- 700×30: 390 grammi
- 700×32: 400 grammi
Mentre il Tube Type (per camera d’aria):
- 700×25: 280 grammi
- 700×28: 305 grammi
- 700×30: 340 grammi
- 700×32: 350 grammi
I prezzi consigliati al pubblico sono:
- Tubeless Ready: 58,00 euro
- Tube Type: 53,00 euro
Per maggiori informazioni: https://www.goodyearbike.com/
Si ringrazia Campagnolo per la cortese collaborazione