La storia del Body Geometry
«Quando ho iniziato, negli Stati Uniti la medicina sportiva era riferita ad altri sport (football americano, basket e così via). Ma anche il ciclismo aveva iniziato a muoversi in questo senso.
Una volta si partiva dall’idea che tutti dovessero avere una posizione da riportare sulle varie misure della bicicletta in base alle misure di ciascun ciclista. Con i ciclisti che facevano riferimento a me iniziai una raccolta di dati che mi permetteva di iniziare a trovare dei punti comuni per individuare e risolvere dei problemi.
Alcune invenzioni degli anni ’80 hanno portato allo sviluppo di quel che oggi è diventato il Body Geometry Fit di Specialized. Tra questi anche del pedale Cinelli degli anni ’70 poi ripreso dal sistema Look.
«L’arrivo dei pedali a sgancio rapido, però, ha fatto aumentare i problemi alle articolazioni a causa della posizione fissa. Ma da qui si è partiti per capire quanto si potesse migliorare dal punto di vista anatomico e fisico.
La posizione da triathlon ha fatto capire poi l’importanza dell’aerodinamica e come la posizione più efficiente al vento fosse importante nella valutazione totale del posizionamento in bicicletta.
«Il libro che ha pubblicato Lemond sull’argomento ha creato molto interesse ma, di conseguenza, sono cresciuti anche i problemi fisici di chi si è avvicinato all’argomento in maniera superficiale.
«Quando, nel 1985, ho iniziato ad analizzare la posizione in bicicletta raccogliendo dati dal punto di vista tridimensionale ho iniziato ad implementare un archivio enorme di informazioni che sono servite a migliorare molto i miei studi. L’arrivo della tecnologia di videoregistrazione ha permesso di analizzare con più facilità i movimenti con attenzione. Per la prima volta ho potuto analizzare la pedalata nello spazio, nella sua tridimensionalità e questo ha portato a rivalutare tutti i parametri studiati in precedenza a cominciare dal movimento della rotula che si trova all’interno della gamba e non è visibile chiaramente con un’analisi bidimensionale. Ho potuto valutare il movimento del ginocchio sul piano.
«Il passaggio successivo è stato lavorare nella valutazione delle forze che si applicano sui pedali. Registrando i carichi applicati ai pedali si sono potute valutare le differenze tra le gambe, ma soprattutto si è notato come in alcune zone dove la spinta diminuiva era il punto di innesco di problemi e dolori. E si è cominciato a lavorare nella risoluzione di queste anomalie.
È da qui che è nato il progetto Body Geometry: superare le problematiche nell’utilizzo della bicicletta».
Nella stessa direzione è andato il lavoro di Roger Minkow, altro luminare che ha studiato l’elaborazione delle selle Body Geometry di Specialized. Allo stesso modo si è lavorato poi sulle calzature e su tutti gli accessori arrivando a definire uno standard per il posizionamento in bicicletta.
«Anzi, per il comfort – aggiunge Pruitt – perché quando si lavora troppo pensando alla prestazione si rischia di perdere di vista il comfort, che invece è importantissimo anche per la prestazione».
Dal 2003 Mike Sinyard (il fondatore di Specialized) ha voluto tradurre questi concetti in uno standard di approccio per avere un sistema replicabile facilmente in ogni parte del mondo.
Anche se il sistema Body Geometry si è andato perfezionando sempre più i concetti base sono rimasti invariati nel tempo ma le tecnologie attuali permettono di sfruttare – e anche semplificare – i concetti elaborati in tutti questi anni.
Retul
Retul fa parte del gruppo Specialized ed è il sistema che viene sfruttato per la definizione del posizionamento in bicicletta a completamento perfetto delle ricerche Body Geometry per poterle mettere in pratica senza errori.
Nella dimostrazione fatta in anteprima ad alcuni negozi selezionati (riuniti, per l’occasione, a Milano al Vigorelli) da parte di Scott Holz, responsabile SBCU, è stato presentato uno strumento che sposa – ovviamente – le filosofie aziendali della casa americana, ma dà anche ai punti vendita la possibilità di un servizio di altissimo livello nel posizionamento in bicicletta. Questo, ovviamente, non vale solo per le biciclette Specialized e il negozio dotato di tale attrezzatura diventa un riferimento che può essere sfruttato a 360 gradi. Oltre allo strumento viene fornita anche tutta la conoscenza per l’utilizzo ottimale.
I dati che vengono rilevati vanno direttamente in rete e automaticamente riutilizzati per perfezionare il sistema in base anche alle rilevazioni statistiche.
Per Specialized, inoltre, si tratta di una banca dati notevole che le permette di perfezionare sempre di più i prodotti da immettere sul mercato, sopratutto considerando come la produzione della casa americana non si limiti solo alle biciclette, ma anche a tutti gli accessori della linea Body Geometry.
Solette personalizzate
Nell’appoggio sui pedali il modo in cui il piede poggia nella scarpa è fondamentale per sfruttare la forza ed eliminare problemi di dolori o posizionamento scorretto (spesso la difficoltà di allineamento delle ginocchia nasce proprio da un appoggio non corretto del piede sul pedale).
Andy Pruitt ha dimostrato come sia possibile realizzare delle solette personalizzate per il cliente tramite un procedimento di termoformatura. Una volta prese le misure del piede se ne fa un calco perfetto su cui viene formata la soletta. Lo strumento permette di costruire un appoggio personalizzato in pochi minuti e con costi molto contenuti rispetto ad altre soluzioni disponibili sul mercato.
Guido P. Rubino
La storia del Body Geometry
«Quando ho iniziato, negli Stati Uniti la medicina sportiva era riferita ad altri sport (football americano, basket e così via). Ma anche il ciclismo aveva iniziato a muoversi in questo senso.
Una volta si partiva dall’idea che tutti dovessero avere una posizione da riportare sulle varie misure della bicicletta in base alle misure di ciascun ciclista. Con i ciclisti che facevano riferimento a me iniziai una raccolta di dati che mi permetteva di iniziare a trovare dei punti comuni per individuare e risolvere dei problemi.
Alcune invenzioni degli anni ’80 hanno portato allo sviluppo di quel che oggi è diventato il Body Geometry Fit di Specialized. Tra questi anche del pedale Cinelli degli anni ’70 poi ripreso dal sistema Look.
«L’arrivo dei pedali a sgancio rapido, però, ha fatto aumentare i problemi alle articolazioni a causa della posizione fissa. Ma da qui si è partiti per capire quanto si potesse migliorare dal punto di vista anatomico e fisico.
La posizione da triathlon ha fatto capire poi l’importanza dell’aerodinamica e come la posizione più efficiente al vento fosse importante nella valutazione totale del posizionamento in bicicletta.
«Il libro che ha pubblicato Lemond sull’argomento ha creato molto interesse ma, di conseguenza, sono cresciuti anche i problemi fisici di chi si è avvicinato all’argomento in maniera superficiale.
«Quando, nel 1985, ho iniziato ad analizzare la posizione in bicicletta raccogliendo dati dal punto di vista tridimensionale ho iniziato ad implementare un archivio enorme di informazioni che sono servite a migliorare molto i miei studi. L’arrivo della tecnologia di videoregistrazione ha permesso di analizzare con più facilità i movimenti con attenzione. Per la prima volta ho potuto analizzare la pedalata nello spazio, nella sua tridimensionalità e questo ha portato a rivalutare tutti i parametri studiati in precedenza a cominciare dal movimento della rotula che si trova all’interno della gamba e non è visibile chiaramente con un’analisi bidimensionale. Ho potuto valutare il movimento del ginocchio sul piano.
«Il passaggio successivo è stato lavorare nella valutazione delle forze che si applicano sui pedali. Registrando i carichi applicati ai pedali si sono potute valutare le differenze tra le gambe, ma soprattutto si è notato come in alcune zone dove la spinta diminuiva era il punto di innesco di problemi e dolori. E si è cominciato a lavorare nella risoluzione di queste anomalie.
È da qui che è nato il progetto Body Geometry: superare le problematiche nell’utilizzo della bicicletta».
Nella stessa direzione è andato il lavoro di Roger Minkow, altro luminare che ha studiato l’elaborazione delle selle Body Geometry di Specialized. Allo stesso modo si è lavorato poi sulle calzature e su tutti gli accessori arrivando a definire uno standard per il posizionamento in bicicletta.
«Anzi, per il comfort – aggiunge Pruitt – perché quando si lavora troppo pensando alla prestazione si rischia di perdere di vista il comfort, che invece è importantissimo anche per la prestazione».
Dal 2003 Mike Sinyard (il fondatore di Specialized) ha voluto tradurre questi concetti in uno standard di approccio per avere un sistema replicabile facilmente in ogni parte del mondo.
Anche se il sistema Body Geometry si è andato perfezionando sempre più i concetti base sono rimasti invariati nel tempo ma le tecnologie attuali permettono di sfruttare – e anche semplificare – i concetti elaborati in tutti questi anni.
Retul
Retul fa parte del gruppo Specialized ed è il sistema che viene sfruttato per la definizione del posizionamento in bicicletta a completamento perfetto delle ricerche Body Geometry per poterle mettere in pratica senza errori.
Nella dimostrazione fatta in anteprima ad alcuni negozi selezionati (riuniti, per l’occasione, a Milano al Vigorelli) da parte di Scott Holz, responsabile SBCU, è stato presentato uno strumento che sposa – ovviamente – le filosofie aziendali della casa americana, ma dà anche ai punti vendita la possibilità di un servizio di altissimo livello nel posizionamento in bicicletta. Questo, ovviamente, non vale solo per le biciclette Specialized e il negozio dotato di tale attrezzatura diventa un riferimento che può essere sfruttato a 360 gradi. Oltre allo strumento viene fornita anche tutta la conoscenza per l’utilizzo ottimale.
I dati che vengono rilevati vanno direttamente in rete e automaticamente riutilizzati per perfezionare il sistema in base anche alle rilevazioni statistiche.
Per Specialized, inoltre, si tratta di una banca dati notevole che le permette di perfezionare sempre di più i prodotti da immettere sul mercato, sopratutto considerando come la produzione della casa americana non si limiti solo alle biciclette, ma anche a tutti gli accessori della linea Body Geometry.
Solette personalizzate
Nell’appoggio sui pedali il modo in cui il piede poggia nella scarpa è fondamentale per sfruttare la forza ed eliminare problemi di dolori o posizionamento scorretto (spesso la difficoltà di allineamento delle ginocchia nasce proprio da un appoggio non corretto del piede sul pedale).
Andy Pruitt ha dimostrato come sia possibile realizzare delle solette personalizzate per il cliente tramite un procedimento di termoformatura. Una volta prese le misure del piede se ne fa un calco perfetto su cui viene formata la soletta. Lo strumento permette di costruire un appoggio personalizzato in pochi minuti e con costi molto contenuti rispetto ad altre soluzioni disponibili sul mercato.
Guido P. Rubino