18 lug 2019 – È successo davvero di tutto al Giro della Valle d’Aosta ieri. La corsa a tappa Under 23 non sembra partita sotto una buona stella quest’anno. Dopo il pasticcio dei cronometristi al prologo, ieri un errore di percorso ha creato non poco scompiglio nel gruppo. La maglia gialla è sulle spalle dell’olandese Ide Schelling (Seg), così come quella bianca e quella a pois.
La frazione di oggi ha portato i corridori da Sainte Foy Tarentaise a Saint Gervais Mont Blanc, su e giù per 126 km con tre salite di tutto rispetto, due lunghe da sembrare infinite.
Il pasticcio succede a 25 km dall’arrivo, in prossimità di Praz sur Arly. È il caos: i tre in fuga (Schelling, Chevalier e Vansevenant) filano via come treni e non perdono la rotta, restano sulla strada giusta già concentrati sui giochi da farsi in volata. Anche gli immediati inseguitori si danno da fare, ma è sulla loro scia che succede l’imprevedibile.
La moto che precede il primo gruppo di una ventina di corridori si lascia ingannare da un cartello simile nei colori a quelli della segnaletica di tappa, solo che indica una sorta di agriturismo dove si vendono formaggi e yogurt.
Si va su per una salita che non c’è sul percorso, finché non si prende coscienza dell’errore. Si torna indietro, e poi?
La situazione si fa concitata e si decide di dare un nuovo via da Megeve (circa al 104esimo chilometro). Ma in gruppo c’è chi tergiversa, nasce una protesta e i corridori si dividono, ripartono i fuggitivi e si tiene conto del vantaggio, ma dietro si va a rilento e quando Schelling taglia il traguardo, il plotone è lontano dieci chilometri e ha accumulato un ritardo storico di 16’47”. Dell’ammutinamento non fanno parte gli atleti “Seg” Alexander Evans e Barnabas Peak, con Daan Hoole (Dimension Data).
I diesse, dalle ammiraglie, scalpitano: corsa falsata? Che fare per il futuro, restare o lasciare?
La vittoria di tappa va a Schelling dopo una corsa tutta in terra francese. A fine corsa più di qualcuno si lamenterà per la scarsa organizzazione dei transalpini che comprende anche problemi radio e, si dice, di concessioni di frequenze necessarie per la corsa.
Complesso anche raggiungere la partenza due ora di auto con strade che qualcuno ha sofferto più che mai. È il preludio di una tappa complicata, corridori che si sparpagliano ben presto sul tracciato e vanno gestiti.
Il referto della giuria dice che è stata “Neutralizzata la competizione al chilometro 107, i corridori sono stati fatti ripartire con i distacchi acquisiti durante l’ultimo rilevamento tempi prima dell’errore di percorso. I distacchi all’arrivo rilevano quanto stava accadendo in corsa, salvo il distacco del gruppo che ha ricevuto la ripartenza a 3’40” secondi, ma ha ripreso il cammino con oltre sette minuti di ritardo, accumulando ulteriore ritardo prima di tagliare il traguardo”.
L’ordine d’arrivo, asciutto, è qui di seguito, compresa la classifica generale.
Oggi si riparte e si farà meglio. Non dovrebbe essere difficile a questo punto.
1) Ide Schelling (Seg), 126 km media 34,317 kmh tempo 3h,40’18”
2) Maxime Chevalier (VC Pays de Loudeac), st.
3) Mauri Vansevenant (Efc) a 2”
4) Adam Hartley (Seg) a 1’21”
5) Simon Guglielmi (Groupama) 1’51”
6) Jeppe Pallesen (Danimarca) 2,25”
7) Jeremy Bellicaud (Bourgogne) 2’34”
8) Thomas Devaux (Bourgogne) a 2,34
9) Celestin Leyman (Efc) 4’23”
10) Eygu Beza (Dimension Data) 7’44”
Gruppo 16,47”
Classifica generale
1) Ide Schelling (Seg) 128,7 km, media 34,525 kmh tempo 3,43’40
2) Maxime Chevalier (VC Pays de Loudeac)
3) Mauri Vansevenant (Efc) a 15”
4) Adam Hartley (Seg) a 1’34”
5) Simon Guglielmi (Groupama) 1’52”
6) Jeppe Pallesen (Danimarca) 2,30”
7) Jeremy Bellicaud (Bourgogne) 2’52”
8) Thomas Devaux (Bourgogne) a 2,58
9) Celestin Leyman (Efc) 4’32”
10) Eygu Beza (Dimension Data) 8’11”
Gruppo a 16’47”
Redazione Cyclinside con Lorenza Cerbini