Gravel è un’intepretazione, ma anche un mondo. Pochi anni fa si è iniziato a parlare di una bicicletta che, per molti versi, esisteva già, ma nessuno gli aveva mai dato un nome definendone una tipologia. Una volta definito il mezzo è diventato, a sua volta, punto di partenza. Esiste la gravel? Ok, decliniamola all’uso pratico che prevede situazioni diverse, tanti usi: a ognuno una bicicletta.
E alla fine non importa neanche con cosa si parte. Se si prende una bicicletta “base” la si può adattare poi, strada facendo, scoprendone le caratteristiche e modificandole in base a ciò che ci piace fare. Mica poco. In fondo il fascino della bicicletta nasce proprio da qui: adattarla a noi mentre scopriamo il modo che più ci piace per pedalare.
Siamo partiti da qui. Da una gravel semplice sulla carta: la Bergamont Grandurance 6. Telaio robusto, in alluminio con geometria che viene definita “alloroad”, cioè niente di esasperato ma impostazione comoda. Che così come la trovate nel catalogo Bergamont ci si potrebbe salire su e dimenticarsi i chilometri che passano, senza fretta ovviamente. Il telaio, già di per sé, è predisposto per montare diversi accessori, ma questa bicicletta parte molto bene: è dotata di gruppo Shimano GRX, versione 400, quella basa della gamma gravel della casa orientale, ma con caratteristiche di affidabilità e robustezza perfette per chi non vuole problemi e ha voglia di pedalare a lungo. E pazienza per qualche grammo in più (per capire le differenze tra i componenti GRX di Shimano rimandiamo a questo articolo).
I freni a disco sono idraulici e il passaggio cavi opportunamente nascosto ed elegante ma… senza esagerare. Fondamentale per quel che avevamo in mente pensando a una gravel da evolvere.
La Grandurance 6 è, a prezzo di listino, a 1.700 euro. Montaggio attento, oltre alla trasmissione GRX che abbiamo detto, ci sono i componenti Syncros, gomme Schwalbe G-One da 45 millimetri di sezione, quindi molto generosa: una perfetta bicicletta da viaggio.
Cosa volere di più? Ci abbiamo ragionato sopra e abbiamo provato a modificarla sostituendo la forcella rigida con una ammortizzata, il modello GVX di Suntour pensato appositamente per le biciclette gravel. Non uno stravolgimento, l’escursione, al mozzo, è di 40 millimetri, niente a che vedere con sistemi ammortizzanti anche solo da cross country, per intenderci, ma abbastanza per rendere la pedalata più morbida e far passare in modo confortevole, nei tratti di fuoristrada che vanno oltre la semplice terra battuta.
Non si tratta, ovviamente, solo di aggiungere un ammortizzatore, ma la forcella, per forza di cose, modifica la geometria della bicicletta, alzando l’anteriore ma in modo da non stravolgere la posizione che, anzi, a conti fatti abbiamo trovato anche più comoda. Nelle nostre misurazioni abbiamo rilevato una differenza di 15 millimetri.
Ma il resto, poi, ve lo raccontiamo nel video che trovate in apertura.
Galleria fotografica
Ulteriori informazioni: https://www.bergamont.com/it/it
3 mag 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside con Luigi Ciccarone
(video: Luigi Ciccarone)