Scarpa/tacchetta/pedale: è questo il tris di componenti che media direttamente la trasmissione di forza dal fisico alla bicicletta, è questo il fulcro attraverso cui la forza muscolare si scarica sul mezzo meccanico.
Oggi concetti del genere ci paiono scontati: oggi la scelta della giusta scarpa, oggi il posizionamento corretto della tacchetta, oggi l’acquisto della migliore calzatura in base alla specifica destinazione d’uso; oggi tutti questi sono aspetti essenziale del set-up tecnico del ciclista, sono risvolti alla base delle eventuali analisi biomeccaniche.
Non era così trenta e più anni fa, nello specifico nel 1990, quando Shimano lanciò un sistema di aggancio pedale destinato a cambiare la storia della mountain bike e in genere del ciclismo; e assieme ad esso pose le basi per un sistema integrato di concepire le componenti che è diventato pilastro della sua filosofia aziendale; non per caso, lo stesso approccio, è stato nel tempo e in vario modo adottato anche da tanti altri attori della bike-industry.
Ma torniamo a quel lontano 1990: grazie a Shimano in quella estate fanno la comparsa i primi pedali a sgancio rapido da mtb, che, diversamente dai modelli da strada, avevano una doppia superficie di aggancio: grazie a questa si poteva ingaggiare facilmente il vincolo con la scarpa; e poi effettuare facilmente e intuitivamente l’operazione opposta nel caso (frequente) in cui la guida in fuoristrada obbligasse al “piede a terra o più semplicemente a camminare.
Addio pedali liberi e gabbiette, insomma: l’innovazione tecnica era di quelle “pesanti”, e lo era tanto più perché per quel pedale Shimano aveva ideato una scarpa dedicata, la SH-M100, lei e la sua suola leggermente tassellata e con un incasso al centro, destinato al montaggio della specifica tacchetta di aggancio di quei pedali rivoluzionari che si chiamavano M-737.
Con i nuovi pedali a sgancio le SH-M100 condividevano la stessa visione funzionale e ingegneristica: scarpe per pedalare e camminare, scarpe per agganciare e sganciare rapidamente il vincolo, scarpe la cui suola era strutturalmente concepita per il nuovo standard.
Era insomma una modalità perfettamente integrata di ingegerizzare quell’area nevralgica della trasmissione di forza, una modalità che univa tecnica ad ergonomia, una modalità che, per dirla come usa oggi Shimano, creava “ingegneria di sistema”.
Il catalogo Shimano del 1991 parla per la prima volta di un “unico sistema scarpa-pedale”. È il sistema SPD, Shimano Pedaling Dynamics, uno standard che, ci ricorda ancora il catalogo Shimano dell’epoca: “oltre ad essere il migliore sistema di scarpa pedale per competizioni da fuoristrada, è anche ottimo per viaggiare e per il ciclismo sportivo“.
Da quel 1990 di anni ne sono passati tanti, ma appunto ancora oggi il sistema SPD continua ad essere il più apprezzato sia da chi pratica ciclismo off road competitivo, sia da chi le due ruote (da fuoristrada o non) le approccia con una finalità “leisure”. La ragione di questo è appunto in quella modalità sinergica e integrata di ingegnerizzare le parti, che negli anni a seguire è stata adottata anche in ambito road, con la prima generazione di un sistema pedale/scarpa da strada che si chiamava SPD-R e che poi nel tempo è stata implementata ed aggiornata nel sistema di generazione SPD-SL che usiamo oggi.
La ragione di questo video e di questo contenuto ci è venuta proprio per questo, proprio perché abbiamo fatto un test di lunga durata (al momento di scrivere sei mesi d’uso e 5000 chilometri circa) con un paio di scarpe da strada S-Phyre RC-903 abbinata a un paio di pedali Dura-Ace R9100; il tutto interfacciando le parti con le tacchette di generazione SPD-SL di colore rosso, ovvero quelle con 0 gradi di oscillazione radiale.
Delle impressioni sintetiche su queste scarpe (e questi pedali) top di gamma vi diciamo subito e vi rimandiamo anche nel video; lo facciamo però non prima di aver ricordato che tutto ciò che di buono hanno questi accessori in fondo lo devono anche a questa eredità tecnologica e questa visione tecnica che in merito al binomio “scarpa/pedale” Shimano ha lanciato quaranta anni fa; è una visione che nel corso di questo tempo è stata affinata, migliorata e non da ultimo collaudata dai migliori corridori e rider del mondo. Ma la base è quella, è quella datata 1990!
Scarpe S-Phyre RC- 903 / pedali Dura-Ace R9100: le impressioni
Appoggio suola/pedale: sensazione di massima stabilità grazie alla superficie di appoggio ampia del corpo pedale e grazie alla perfetta complanarità tra le due superfici. Distanza asse del pedale/piano della suola molto contenuta, per un feeling ottimale di trasmissione di potenza.
Sensazione di calzata: contenimento ottimale del piede nella zona della punta e del metatarso. Massimo comfort sul collo del piede anche applicando tensioni elevate sui due rotori di chiusura. La maggiore ampiezza della punta si adatta a uno spettro ampio di morfologie del piede.
Sensazione sulla talloniera: tallone stabilizzato e fermo anche applicando bassi livelli di ritenzione. Anche applicando elevati livelli di ritenzione non ci sono pressioni localizzate sul tendine.
Sistema di chiusura: i due rotori Boa sono molto bassi e rastremati, ma si manovrano in modo abbastanza agevole con le dita. Il rotore in corrispondenza della punta ha margini maggiori di ritenzione rispetto a quello sul collo del piede, visto il maggiore volume della area della punta. Anche applicando elevati livelli di ritenzione non si creano punti o aree di pressione localizzata.
Leggerezza: i 570 grammi al paio in taglia 44 che abbiamo testato (comprensivi delle due tacchette) rendono le scarpe S-Phyre tra le più leggere sul mercato nell’ambito dei modelli con doppio rotore micrometrico.
I pedali Dura-Ace R-9100 pesano circa 230 grammi al paio, da considerare un ottimo valore se si considerano le dimensioni ampie che ha la piattaforma di appoggio.
Note e prezzi: le scarpe S-Phyre RC-903 sono disponibili dalla taglia 36 alla 47; sono disponibili anche in versione Wide, con calzata più ampia. Il prezzo indicativo al pubblico è di 400 euro.
I pedali Dura-Ace R9100 sono disponibili sia in versione standard che con asse a larghezza maggiorata (+4 mm). Il prezzo indicativo al pubblico è di 250 (comprensivo di tacchette).
Ulteriori informazioni:Shimano