Tre anni dopo il lancio del suo primo gruppo trasmissione dedicato espressamente al gravel biking Campagnolo amplia la sua offerta per la specialità a metà strada tra il fuoristrada e l’asfalto (ma che ha una spiccata propensione per il primo).
Dopo l’Ekar eccoci infatti a parlare del nuovo Ekar GT, dove GT sta per “Granturismo”, a sottolineare una destinazione d’uso perfetta per i gravelisti che interpretano la specialità con uno spirito adventure, o per usare un termine oggi assai comune, per chi pratica il bike-packing.
Non per caso nella gamma “Campy” Ekar GT non sostituisce l’Ekar, che rimane reparto gravel di vertice dell’azienda veneta, semmai lo va ad affiancare dal basso; lo fa con soluzioni tecniche e con un’interfaccia in parte nuove, con materiali solo per alcuni aspetti meno “nobili” e soprattutto con una architettura dei rapporti ancora più ampia, che rende questa piattaforma ancora più versatile e inclusiva.
Con la stessa filosofia nascono anche le ruote “dedicate” al nuovo gruppo, le Zonda GT: per dirla come fa Campagnolo nel suo comunicato ufficiale, anche queste identificano i ciclisti che sentono proprio il motto “don’t hold back”, ovvero, “non trattenetevi”.
Ma vediamo nel dettaglio tecnico di cosa si tratta.
La guarnitura
La guarnitura ha lo stesso design del componente omologo di classe Ekar: ma al posto del carbonio è caratterizzata da una struttura in alluminio.
Il perno adotta sempre una architettura Ultra-Torque che unisce due semiassi per ottenere un binomio resistente, per la migliore trasmissione di potenza.
I cuscinetti sono in acciaio inossidabile e ruotano su un movimento con la collaudata tecnologia ProTech.
Fattore Q? Leggermente più ampio rispetto all’Ekar, qui siamo a 151 mm (rispetto ai 145,5 dell’Ekar), per uno stile di pedalata comodo, indipendentemente dalla statura di chi è in sella.
Il cambio posteriore
L’architettura del cambio è stata ottimizzata per garantire regolazioni agevoli, per assicurare la massima compatibilità rispetto alla diversa architettura dei rapporti della piattaforma GT (ne parleremo più avanti) e non da ultimo per garantire maggiore durevolezza.
Questo grazie all’impiego di componenti in alluminio di prima qualità.
Da parte sua il nuovo design della puleggia con fori più grandi facilita la pulizia e riduce al minimo l’accumulo di sporco.
Ancora, la molla prevede un nuovo sistema di gestione e bloccaggio della frizione, per avere il massimo dell’efficienza nelle condizioni gravose tipiche del gravel biking.
I comandi
Rispetto a quelli di classe Ekar i comandi dio serie GT si avvalgono sempre della interfaccia di generazione Ergopower, ma sono stati rivisitati soprattutto dal punto di vista ergonomico, per farli eccellere in tutte le situazioni ed applicazioni gravel.
L’area che interfaccia il palmo è stata dunque ridisegnata, per migliorare presa e controllo. Le leve possono essere regolate per personalizzare il raggio d’azione in base alle dimensioni della mano e alla lunghezza delle dita.
Le leve freno sono in alluminio, realizzate da taglio al laser, mentre i paramani hanno una texture che migliora la presa in tutte le condizioni.
Le cassette
Ekar GT è sempre un gruppo “1×13” come l’Ekar, ma rispetto a quest’ultimo prevede ben quattro combinazioni di cassette (non tre) e cinque corone (non quattro).
Oltre alle 9-36, 9-42 e 10-44 si aggiunge la scala 10-48, che assieme alle corone da 44, 42, 40 e 38 (quest’ultima è una new-entry) realizzano un’offerta decisamente più ampia di combinazioni di rapporti rispetto alle versioni precedenti.
Le specifiche tecniche di Ekar GT
- Categoria ASTM: 2
- Gestione della cambiata: meccanica
- Materiali impiegati: alluminio, tecnopolimeri, acciaio
- Compatibilità e-bike: sì
- Lungheze pedivella: 170, 172,5, 175 millimetri
- Sistema frenante: a disco, AFS
Quanto pesa e quanto costa
Il peso dichiarato da Campagnolo per un gruppo Ekar GT completo è di 2.700 grammi, ovvero circa 300 grammi in più del reparto Ekar.
Prezzo indicativo al pubblico? 1.490,00 euro.
Le ruote Zonda GT
Cerchio in alluminio con gola da 23 millimetri per le nuove Zonda GT.
Si tratta di un set costruito con caratteristiche tecniche e dimensionali che si adattano al fuoristrada e anche all’asfalto o a situazioni di velocità e scorrevolezza.
Nel secondo caso fa molto la forma “a goccia” del cerchio, che garantisce il flusso d’aria più fluido durante la guida.
L’architettura della gola è quella proprietaria e collaudata 2-Way Fit, che consente di montare alternativamente tubeless o copertoncini.
I raggi sono in acciaio, con architettura di raggiata 8×3 G3, che rivoluziona le tradizionali configurazioni di montaggio delle ruote: troviamo gruppi di tre raggi paralleli a testa dritta con rapporto 2:1; è un’architettura che migliora l’equilibrio della tensione, aumenta la rigidità e massimizza la trasmissione della potenza. Questa disposizione unica migliora anche la capacità di carico, minimizza il peso e riduce le vibrazioni e le deformazioni del cerchio.
I mozzi hanno un corpo in alluminio, che ruota su cuscinetti Campagnolo con schema Cup&Cone: ha il vantaggio di disporre le sfere in modo da assecondare al meglio i carichi di lavoro, a prescindere dall’angolo di incidenza al suolo che si trova ad avere la ruota nei vari momenti, a garanzia di elevata scorrevolezza in tutte le situazioni. Inoltre, i nippli in alluminio Self-Lock impediscono l’allentamento in caso di vibrazioni estreme, tipiche delle condizioni severe del gravel biking.
Il corpetto ruota libera è invece il Next 3 WAYS, o per sintetizzare il N3W: è uno standard brevettato per un corpo ruota libera progettato per ospitare cassette a 11, 12 e 13 velocità con pignoni di partenza a 9, 10 e 11 denti. Su richiesta sono però disponibili anche i corpetti HG e XDR.
Peso dichiarato per la coppia? 1.690 grammi, mentre per quel che riguarda la finitura le Zonda GT sono proposte nella sola ed elegante variante nera opaca, che si allinea al family-feeling estetico di tanti prodotti “Campy”.
Il prezzo
Le Zonda GT sono disponibili al pubblico a un prezzo indicativo di 690,00 euro.
Ulteriori informazioni: Campagnolo