Il cimitero inglese di Scauri è vicino al Teatro Romano, tre pedalate, neanche a lungo rapporto, ed è già Campania. Il prato è pettinato con cura, un ordine di silenzio per tanti ragazzi di vent’anni e poco più, a ricordare una follia che oggi sembriamo ancora non aver capito.
Non è un caso, allora, che la Marittima, la ciclostorica del Bicicletterario, sia passata di lì come prima tappa.
Maglie quasi rigorosamente di lana, cambi scricchiolanti e voglia di far festa subito dopo il silenzio e la deposizione della corona.
Si è pedalato nei saliscendi sotto ai Monti Aurunci, quelli che fanno da cornice a una pianura ricca di cultura che vale la pena scoprire. Spesso chi viene qui per la Marittima poi ci torna anche in vacanza. La promozione del territorio si fa anche così.
Quello della ciclostorica è il secondo di due giorni di cultura e bicicletta.
Il Bicicletterario, sabato
Il concorso letterario alla settima edizione è tornato nell’Arena Mallozzi, fronte mare e ciclabile che si fa largo tra qualche pregiudizio in attesa di scoprirne le potenzialità. Intanto si pedala forte con penne e tastiere del computer. Per la settima edizione sono entrati in gioco anche i disegni, anzi, i fumetti a raccontare episodi ciclistici che hanno fatto bella cornice a racconti e poesie di ragazzini e adulti. A prenderne in mano le redini, quest’anno, sono stati Marianna Chianese (a fare da presentatrice sul palco) con l’aiuto di Giusy Mallozzi, Arianna D’Arpino, Giandomenico Simeone e Mario Gallucci per il premio letterario e Luca Gargiulo per la Marittima che hanno raccolto il testimone di Elena Lepone, Giovanni e Daniela Caruso, che, insieme alla squadra del Co.S.Mo.S (Comitato spontaneo mobilità sostenibile Minturno-Scauri) hanno fatto nascere un’iniziativa che da locale è diventata anche internazionale.
Tutti lì, da mezza Italia con forte partecipazione toscana per raccontare con le parole giuste episodi di vita, racconti messi in bella dal sentito dire, oppure costruiti ad hoc per il piacere della scrittura.
Per i fortunati presenti le belle letture attraverso le voci di Veruska Menna e Alessio Berti che hanno coinvolto il pubblico anche nel ricordo di un amico che il Bicicletterario lo raccontava con sensibilità e video delicati, Dafni Scotese.
Una sezione è stata dedicata anche a “L’Eroica” con un apposito premio.
Galleria fotografica Il Bicicletterario
La Marittima, domenica
Proprio partendo da L’Eroica è nata la Marittima, una ciclostorica ispirata alla “madre di tutte le manifestazioni vintage a pedali” e diventata conseguenza perfetta del Bicicletterario del giorno prima.
Oltre a fare da cornice paesaggistica i Monti Aurunci sono l’orografia perfetta per tenere lontane le nuvole birichine di questa primavera col fiato corto.
Di qui passa anche la Ciclovia del Sole, progetto ambizioso che attraversa l’Europa (da Capo Nord) e percorre l’Italia. Quella del sud è da scoprire come si propone di fare la Marittima. Tante strade silenziose sul percorso di 77 chilometri (ma ce n’è anche uno più corto) chiamato “Linea Gustav” a collegare il Parco dei Monti Aurunci al Parco della Riviera di Ulisse di cui questo territorio rappresenta l’ultimo lembo di terra prima della Campania.
Un progetto ambizioso che punta a diventare percorso riconosciuto e permanente così da attrarre ancora di più il cicloturismo. Scauri e Minturno, dove gli appassionati si sono arrampicati trovando come premio ristori di prodotti locali e casalinghi (e che abbondanza!) sono stati i punti di partenza per coinvolgere altri comuni, sette in tutto, fino a Formia.
Da queste parti non si pedala per caso, spesso vengono a fare base turisti da tutta Europa sfruttando la vicinanza di Napoli e anche Roma. Chi pedala trova percorsi di vario tipo e si capisce perché, poco più a nord, venissero a svernare, nei primi anni duemila, diverse squadre professionistiche che ne apprezzavano clima e varietà di percorsi.
Il mare che ci siamo lasciati di lato e poi alle spalle, mentre il treno si tuffava nelle gallerie attraverso i Monti Aurunci chiama ancora.
Una volta si erano persino inventati il mito delle sirene. Ma per tornare qui a noi bastano quella distesa blu, due pedali e uno sguardo.
foto Guido P. Rubino
Galleria fotografica La Marittima
Grazie per le bellissime foto, splendida cornice, ottimo reportage.
Grazie a te, sono onorato
– guido
Ciao Guido, la tua introduzione mi ha colpito. Ottimo reportage, bellissime foto. Grazie a presto.