26 set 2017 – Perché siamo rimasti tutti sulle transenne ad aspettare l’arrivo della corsa come fosse una gara qualsiasi e non un Mondiale? Semplice: era saltata la luce sul monte che ospitava il ripetitore della tv norvegese.
Semplice e anche un po’ assurdo a dire il vero. Un evento di rilevanza mondiale non può dipendere da una spina che se si stacca lascia tutti al buio, neanche un gruppo elettrogeno da far entrare in azione al momento della difficoltà?
Eppure nei grandi eventi è previsto anche un sistema di backup degli stessi ripetitori. È quello che ci dice Paolo Colombo, giornalista di La 7, da suo sito, togliendo il velo da quel misterioso buio che ha lasciato tutti a piedi. Non senza fascino, almeno su quello abbiamo ripiegato trovandoci come una volta ad aspettare la corsa, ma certo lascia un po’ perplessi rispetto a un evento come un Mondiale di ciclismo.
Tutto qui, nulla di più oltre, ovviamente, le scuse della regia che si è trovata a usare solo le telecamere fisse troppo lontane dall’azione che intanto andava avanti in maniera tutt’altro che scontata (qui trovate il video delle riprese di quei momenti).
Qui l’articolo di Paolo Colombo:
>>> Il grottesco blackout della TV Norvegese
RC