14 ott 2016 – Fa un caldo bestiale al via della prova degli Junior. Le ragazze sono partite nella prima mattinata, per la prova maschile il via è previsto alle 13.00 ora locale: 36 gradi all’ombra.
La gara è subito scoppiettante che non sembra manchino 140 chilometri all’arrivo. E sì che ci vorrà un po’ per portare via finalmente una fuga che sfiori il minuto di vantaggio. Intanto si susseguono cadute e disattenzioni e si spendono energie. Parecchi corridori finiscono a terra ma l’immagine più brutta è quella di un ragazzo norvegese che accosta la bici, si accascia a terra e viene colto da convulsioni probabile vittima di un colpo di calore.
Nella fuga che va nel finale, intanto, entra anche l’italiano Luca Mozzato, che controlla senza tirare, mentre dietro la corsa è ancora scoppiettante e non definita. Non sembra esserci troppo accordo davanti, ma anche dietro l’accordo è quel che è e la fuga pian piano guadagna dopo sembrava quasi destinata a finire presto. Davanti uno dei più attivi è lo statunitense McNulty, fresco di maglia iridata a cronometro che a più riprese porta via un ulteriore gruppetto.
Intanto dietro uno dei più attivi è un altro azurro Moreno Marchetti, che passa a 44 secondi dalla fuga sotto al traguardo dell’ultimo giro.
Nel finale, a pochi chilometri dal traguardo, va via il danese Jakob Egholm inseguito da una coppia formata dal francese Brunel e dall’altro danese Johansen (che dà pure qualche cambio).
Tantissima fatica nel finale per Egholm che continua ad essere inseguito dal suo compagno di squadra, roba che alla fine tifavamo tutti per lui, da solo contro il vento e contro il compagno di squadra.
Secondo posto per il tedesco Markl, terzo lo svizzero Muller. Quarto posto per Luca Mozzato al termine di una bella volata. Resta un po’ di amaro in bocca per gli azzurrini che non hanno corso al meglio (Mozzato ha dimostrato che se non fosse stato solo nella fuga avrebbe potuto sperare in risultato migliore, ad esempio) e ci sarebbe piaciuto vedere al via anche Covi, un ragazzo molto promettente cui è stata fatta correre solo una prova a cronometro senza troppe speranze.
Redazione Cyclinside