11 ago 2019 – I Campionati Europei di ciclismo ci hanno regalato un’iniezione di fiducia verso il ciclismo italiano. Ua pioggia di medaglie, diversi ori e comunque azzurri (e azzurre!) presenti da protagonisti nelle gare.
Che scorpacciata davvero!
Va bene tra i pro’ (strepitoso Viviani che ha vinto in fuga, lui che avrebbe potuto attendere la volata di gruppo), formidabile Elena Cecchini, col suo argento tra le donne, ieri (che di Viviani è compagna di maglia azzurra e, soprattutto, di vita, visto che i due stanno insieme ormai da anni).
Formidabile il dominio tra gli Under23 con gli ori senza mezze misure Alberto Dainese (in volata, dopo una fuga spettacolare di Alexander Konychev) e Letizia Paternoster, poi l’oro di Piccolo, tra gli junior, a cronometro, e il bronzo nella prova su strada. E poi Elena Pirrone ed Edoardo affini con il podio nelle cronometro, infine il bronzo in quella specialità insolita del “Mixed Team Relay” che, piaccia o no, siamo anche lì.
Un bottino di medaglie da nazione che può guardare tutti dall’alto in basso.
Ce n’è abbastanza per mettere a tacere un po’ tutti visto che è previsto anche il ricambio generazionale.
Sì ci sono i “però” di chi vuole le corse a tappe e altre Classiche (Bettiol, ci scommettiamo non è una meteora). In Italia, come nel ciclismo mondiale, sta avvenendo un ricambio generazionale importante. Avremo ancora da divertirci un bel po’ anche con i nostri.
E poi questi “vecchi” hanno ancora un be po’ da dire. Soprattutto se sono in giornata come Elia Viviani oggi. Uno che ad Alkmaar, in Olanda, ci è andato con l’obiettivo di vincere e basta. Lo dichiarava ieri agli amici che gli chiedevano facendogli la battuta sulla fidanzata d’argento. Lo ha dichiarato oggi andando direttamente nella fuga che è arrivata all’arrivo e gestendola perfettamente ben prima della volata, logica, scontata, bellissima. Come l’Italia di cui era vestito.
GR