Era partito piano nello scratch Elia Viviani. Poi un crescendo continuo, intelligente, forte. Elia Viviani è un tutt’uno con la pista, le nervature del legno proseguono nei suoi muscoli, ma è di testa che il veronese riesce ad afferrare la medaglia.
L’oro va a Matthew Walls, secondo e terzo Viviani dopo che il neozelandese ha agguantato l’argento proprio all’ultimo prendendo il giro.
Ottima la prova nell’eliminazione, vita con precisione da orologiaio, bravissimo pure nella corsa a punti, ce l’ha nel sangue quella prova.
Le lacrime di Elia Viviani dicono tutto, a cominciare dagli anni passati su strada dove si è sentito di deludere le attese di sprint che non arrivavano mai. E anche a queste Olimpiadi di Tokyo non era partito da favorito, portava la bandiera con la paura addosso del risultato da dimostrare per lui che da dimostrare non avrebbe davvero nulla. Ma è testa di campione.
Noi lo applaudiamo perché merita davvero la gloria uno così. Bravo Elia!
5 ago 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside