MAASTRICHT (NED) – Eroica Limburg è una manifestazione giovane, anzi, ancora non nata. La prima è domani e intanto se ne parla, sempre di più e da queste parti cresce la voglia di farla. C’è voglia di pedalare assieme e superare tutti i confini. Quelli fisici e quelli storici. Non a caso uno degli “hashtag” proposti per gli appassionati di social media è proprio #crossborder, attraverso i confini. Che qui ce n’è tanti ma in bicicletta spariscono. Olanda, Belgio, Germania, Francia pure: è tutto a un tiro di schioppo da qualsiasi punto la si guardi. Una regione di colline, con Maastricht a farne da capitale.
La Parigi d’Olanda la chiamano. Una miniatura curata ed elegante in una regione che in questi giorni diventa una piccola Toscana per l’Eroica che esordisce. Colline e distese verdi non mancano. C’è anche un vino rosso che non è niente male in un territorio diverso dietro ogni curva. #crossborder anche in senso sportivo. Nella cena d’esordio del venerdì con i giornalisti, c’erano rappresentanti del ciclismo (dall’ex corridore Leo van Vliet a Jan Krekels (vincitore della 100 chilometri a cronometro a squadre nel 1968 alle Olimpiadi). Poi Benny Ceulen, altro ex corridore e ora addetto stampa della Giant Alpecin. Poi Marc Lotz, altro ex ciclista. Ma c’era anche il calcio. Perché qui il ciclismo tifa il calcio e viceversa. Dall’allenatore Bert van Marwijk al portierone Ronald Waterreus che ha corso pure in bici e quasi quasi…
Poi c’era pure la partita dei cugini Belgi all’Europeo e un orecchio andava all’esultanza dei tifosi della porta accanto.
C’è un territorio da scoprire e da venire a pedalare. Olanda è sinonimo di biciclette ma solo se vi vivi dentro qualche giorno capisci quanto questo sia vero (avete presente le strade?). Al punto da fartelo sembrare così naturale da notare come nota stonata le auto nei pressi della città. Si pedala e con la bicicletta si fanno soldi da queste parti. Da qui parte l’Amstel Gold Race, ci sono molte aziende che lavorano direttamente col mondo del ciclismo (un po’ più in là, oltre il confine belga, c’è la Flanders Bike Valley (ci eravamo stati in occasione dell’Amstel, ci siamo tornati trovando il progetto ormai concluso e avviato verso il pieno regime) e ci sono percorsi per ogni tipo di bicicletta e per ogni tipo di abbigliamento.
C’è l’Eroica che chiama. È un fascino che sconfina volentieri e conquista con il suo stile. Il ciclismo e la sua storia uniscono più di quanto le teste pensanti vogliono dividere.
Qui si pedala #crossborder. È il Limburgo.
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