11 apr 2020 – FCI e CPA cercano di fare la loro parte nella situazione economica difficile in cui si sta trovando il ciclismo. La Federazione e l’associazione dei corridori professionisti si stanno dando da fare per tamponare l’emergenza economica che si sta abbattendo sul ciclismo.
Renato di Rocco, presidente FCI ha “incontrato” virtualmente il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora per discutere della situazione sia in termini pratici (ripresa delle attività) che economici.
Nel comunicato diffuso dalla Federazione si legge che “la Federazione ha previsto di stanziare 2 milioni di euro a sostegno dell’attività delle società sportive” e che la FCI ha sottolineato come ci sia stato l’impegno in questi anni “a favore del turismo e della valorizzazione del territorio attraverso la bicicletta. Un impegno, questo, di valenza sociale, come anche quello del recupero e realizzazione di impianti per l’attività in zone del Paese disagiate. Attività che si sono interrotte per l’emergenza sanitaria ma che devono ripartire quanto prima, anche per garantire la preparazione di alto livello, fermo restando le priorità legate alla salute pubblica e dei singoli atleti”.
Un passaggio importante questo perché sottolinea come la valenza del ciclismo sia anche oltre la stessa “industria” dello sport ma, trasversalmente, abbia anche implicazioni importanti in quella del turismo.
Nella sua risposta il Ministro “ha assicurato che il Governo è impegnato per varare ulteriori misure di sostegno all’attività di base, promozionale e dilettantistica, ricordando quanto fatto finora con la costituzione del Comparto Liquidità del Fondo di Garanzia presso l’Istituto del Credito Sportivo e più in generale con il Decreto Liquidità”.
Nessuna apertura anticipata, però, per quanto riguarda la possibilità di attività sportiva, nemmeno a livello professionistico (parliamo di allenamenti) che non sarà consentita comunque prima della fine del mese di aprile.
Anche l’Associazione dei ciclisti professionisti (CPA) ha fatto sentire la sua voce con particolare attenzione, in questo caso, alla situazione delle squadre professionali.
“Siamo consapevoli delle difficoltà che possono incontrare gli sponsor e le squadre in questa situazione di emergenza, restiamo all’ascolto e disposti a trovare anche dei compromessi per il bene dell’intero movimento, ma nello stesso tempo vigiliamo per evitare eventuali speculazioni e operiamo per limitare i disagi che stanno incontrando i corridori e le loro famiglie”.
Questo è quanto ha detto Gianni Bugno (presidente CPA).
In particolare Bugno ha posto l’accento sulla decurtazione dei salari dei corridori che molte squadre stanno effettuando sottolineando che “Non è accettabile la decurtazione importante dei salari senza fornire le prove che attestino l’incapacità al rispetto dei contratti. Ed è auspicabile che tutti cercheremo le migliori soluzioni per non lasciare a piedi atleti, membri del personale e in generale tutte le persone che vivono di ciclismo”.
“Per la prima volta siamo collaborando insieme agli agenti dei corridori – fa sapere Laura Mora, segretario generale CPA – c’è biosogno di azioni che vadano nella stessa direzione negli interessi comuni. Per la riduzione degli stipendi si possono valutare i singoli casi ma non un decurtamento generalizzato».
Redazione Cyclinside