11 ott 2017 – C’è un’avventura che sta per cominciare dall’altra parte del mondo, a dodici ore di fuso orario da qui, dove per mezza giornata sono ancora a ieri, alle Hawaii.
È quella del “nostro” Massimo Giacopuzzi, pedalatore per passione e capacità, triatleta per vocazione un po’ tardiva ma con un motore integro e potente al punto da qualificarsi, per la seconda volta, al mondiale che si svolge storicamente nelle isole del Pacifico.
Massimo è arrivato da un giorno e poco più e ha iniziato a prendere confidenza con questo fuso orario rovesciato. Due scali, 30 (trenta!) ore di viaggio, la sua bicicletta (una Ceepo) stipata al sicuro nella borsa che SciCon ha dato per l’occasione più importante.
Soprattutto: una moglie al seguito: Massimo e Maria Pia sono sposati dal primo luglio di quest’anno e hanno ritardato un po’ il viaggio di nozze proprio per godersi le Hawaii. Dopo la gara, infatti, prevista per il 14 ottobre, resteranno altre due settimane a godersi un meritato riposo.
Assicuratore lui, impiegata lei, si definiscono una “coppia normale” ma il suo pallino per il triathlon li porta a girare un bel po’. Massimo vola basso, si definisce un appassionato “cui piace fare le cose per bene”, ma spesso nelle prove ufficiali è il primo dei non pro’ con tempi di tutto rispetto. È arrivato quattordicesimo assoluto alla Challange Venice, tanto per fare un esempio e difficilmente sfigura nelle prove più importanti. Lei lo accompagna in giro alla gare.
Massimo, intanto, ci racconterà attraverso le pagine di Cyclinside la sua avventura da Kailua Kona sull’isola di Big Island di Hawaii.
RC