31 mag 2019 – Torna alla vittoria Esteban Chaves sulle Dolomiti. A San Martino di Castrozza il suo sorriso da ragazzino si spalanca sull’arrivo. Era già soddisfatto del secondo posto ad Anterselva ma oggi non ha più di che temere: è di nuovo lui.
Dopo l’arrivo trova anche la mamma, già in lacrime da minuti a vedere il figlio che ritorna ad essere il corridore fortissimo di un anno fa quando navigava in alta classifica.
Per noi italiani il rammarico di Andrea Vendrame. Sembrava forse l’unico a rispondere a tono agli allunghi di Chaves e a momenti ci ha fatto pure sperare. Ma nel momento decisivo gli cade la catena. Scende di bici, la rimette su, uno spettatore dà una spinta da infarto e lui recupera pure. Fino ad essere secondo sul traguardo che lo vede sdraiato a terra così vicino ma ancora lontano all’infinito, esaurito e stremato e con un rammarico che ora appare davvero enorme.
È la tappa dei bei personaggi questa. Chaves che torna, Vendrame che rimane nel limbo tra inferno e paradiso, ma è anche la tappa del numero di Giovanni Carbone che va in fuga di forza. Va in fuga da solo, mentre il gruppo si perde dietro a minuti. Davanti è già in opera una fuga a dieci. Non lo aspettano e deve faticarsela tutta. Sui fuggitivi che scappano riesce a recuperare un minuto senza aiuti. Quando arriva finalmente sui primi, li sgrida uno per uno, potevano aspettarlo a suo dire. Volano parole e si staccano mani dal manubrio per un gesticolare evidente.
Deve intervenire il giudice di gara a dire basta e a calmare Carboni. Meglio utilizzare le forze per pedalare d’ora in poi. Ma su come andare in fuga vale la pena leggere il pezzo scritto qualche tempo fa dal nostro Stefano Boggia, lo trovate in fondo.
Intanto, come detto, la tappa è roba di fuga che va via, prende minuti e poi dilaga. Altra storia dietro. Tutti insieme su una salita che tutto sommato non può fare sfracelli. E allora lo scatto di Roglic, nel gruppo che arriva a parecchi minuti dai primi, è solo un mostrare i muscoli cui però rispondono perfettamente Carapaz e Nibali. Insomma, sembrano un po’ le minacce dei pugili il giorno prima del match. E domani ci sarà da darsele di santa ragione.
GR
Giro d’Italia: la tattica della fuga. Sembra facile? Manco per niente!