27 feb 2017 – Nel week end intenso di ciclismo che si è appena concluso c’è stata un’altra vittoria italiana di cui andare fieri. È stata quella di Enrico Barbin nella sesta tappa del Tour de Langkawi. Per il bergamasco ventisettenne di tratta della prima vittoria da professionista dopo alcuni buoni piazzamenti e, nel curriculum, diverse belle vittorie da Under 23.
Un gran risultato che conferma quanto di buono stia facendo il team Bardiani in questi anni nella crescita dei giovani e nell’attenzione alle ultime tecnologie in fatto di allenamento. Si tratta, tra l’altro, della prima squadra a utilizzare in maniera importante il sistema di valutazione del recupero SuperOp che permette ai corridori di avere ben chiara, tramite una misurazione della pressione mattutina e in base ad un algoritmo, la propria condizione fisica avendo un riferimento evidente sullo stato del recupero. In questo modo è possibile sapere esattamente se sia il caso o meno di forzare in allenamento favorendo quindi una preparazione in grado di ottimizzare gli effetti della supercompensazione, il processo per cui il fisico è in grado di abituarsi gradualmente a sforzi sempre maggiori ma che richiede, appunto, una fase di recupero che può variare da persona a persona e che quindi è opportuno valutare con attenzione (di SuperOp abbiamo parlato qui).
Oltre al buono stato di forma, Barbin ci ha messo anche acume tattico riuscendo a sfruttare un attimo di indecisione del gruppo che sembrava già lanciato verso uno sprint generale su un traguardo comunque non facile. Barbin è partito lungo ai 300 metri prendendo quel vantaggio che è stato sufficiente alla vittoria. «Ormai ero sicuro della mia azione ma non ero sicurissimo che il gruppo avesse ripreso tutti gli attaccanti, per quello non ho alzato subito le braccia. Temevo una figuraccia».
Redazione Cyclinside