10 mar 2018 – C’è un Sancho Panza in fuga dal suo cavaliere. Lo scudiero pentito che si è accorto di poter essere prim’attore e insegue sogni lasciando a Don Chisciotte i mostri dei suoi mulini a vento nel mulinare nelle gambe inefficaci. Chissà cosa sarà passato per la testa oggi a Landa nel vedere Froome in difficoltà sapendo di non tradire a lasciarlo lì.
La radio, anzi, gli avrà detto di attaccare ancora di più. Oggi il cavaliere era lui e ha sconfitto un pari grado, il cavaliere dei Quattro Mori che si è accartocciato sulla sua bicicletta, l’ha sventolata come una bandiera, lanciata oltre l’orizzonte, ma irrimediabilmente pesante nel freddo presto di marzo.
Landa ha consumato la sua vendetta, finalmente a tirare libero da briglie strette e con un messaggio sicuro al nuovo capitano: ci sono anche io, occhio a fare bene i conti, perché è la strada che dirà chi sarà primo e chi sarà secondo.
Una sfida ispanica tra Quintana e lo spagnolo ci attenderà nei prossimi mesi? Chi potrà dirlo: in Movistar avranno fatto bene i conti e Landa non è lì per far da servitore a un altro cavaliere. Oggi l’ha urlato forte e ha pensato a un amico che la possibilità non ce l’ha più ma gliel’ha soffiata nell’orecchio. L’armatura non gli pesa più ed è diventata leggera sulla salita che ha schiantato ronzini e cavalli di razza.
E Landa/Sancho Panza ha riportato con i piedi per terra più di un cavaliere oggi. In qualche modo, questa stagione dovrà fare i conti anche con lui. Non gli basta più la promessa di un’isola. Vuole tutto il regno.
Guido P. Rubino