22 mag 2016 – Ieri abbiamo parlato dei controlli sulle biciclette al termine del tappone dolomitico. Visto il dislivello altimetrico da affrontare molti corridori hanno alleggerito il più possibile la bici per migliorare, nei limiti del regolamento, la prestazione. Il rapporto peso/potenza ha un significato in termini di rendimento. Quando c’è da pedalare in salita meno peso si porta appresso e meglio è. Logici i controlli, giusto per verificare che nessuno possa aver fatto il furbo alleggerendo la bicicletta oltre il limite.
Già, il limite. È dall’inizio del millennio che siamo fermi a quei sei chili e ottocento grammi sotto i quali una bicicletta non è regolamentare per le competizioni.
Quel limite fu stabilito a seguito di una ricerca di sicurezza e della voglia di far tornare il ciclismo ad un confronto tra atleti più che di soluzioni tecnologiche. Erano gli anni delle posizioni incredibili sulle biciclette del Record dell’Ora. Si temeva che la bicicletta potesse diventare qualcos’altro snaturandosi dalla sua essenza. E si decise di fare marcia indietro su alcune cose.
Le aziende del settore digerirono con difficoltà quel regolamento ma non poterono che adeguarvisi. Vennero subito fuori delle incongruenze, alcune furono corrette nel tempo, altre no.
Qualche tempo dopo, in un salone autunnale, fu Colnago ad attaccare il regolamento esponendo una bicicletta di cinque chili circa, in totale, allestita con materiali perfettamente in commercio. Ovviamente si trattava di componenti speciali ma, in quanto in vendita regolare, corrispondenti a tutte le normative di sicurezza. E allora? sono sicuri i componenti ma non la loro somma?
Il dubbio è rimasto, e anche oggi la situazione è per lo meno curiosa. Spesso abbiamo visto i meccanici controllare le biciclette con la bilancia pronti ad aggiungere peso in caso di necessità.
Certo non è quel peso aggiunto che fa le bici più sicure e non abbiamo notizia di controlli sul “come” si sia raggiunto il peso regolamentare. Ai giudici basta verificare che il totale della bici con cui parte il corridore sia entro il limite e via così.
Non complichiamoci le cose ma, considerato tutto, forse è davvero il caso di ripensare a rivedere la norma al riguardo. Va considerato pure che quando non c’era questa norma si realizzavano telai di durata limitata che servivano ai corridori per poche corse e poi perdevano in qualità meccaniche. Quella norma andava anche contro questa cosa. Problema non più esistente oggi.
Solo svantaggi?
Ma poi serve davvero una bicicletta più leggera di quei 6,8 chilogrammi? Con l’avanzare della tecnologia che ha permesso telai e componenti leggerissimi, dover raggiungere il peso significa anche poter montare accessori di ogni tipo sulla bicicletta. Dai ciclocomputer ai misuratori di potenza e anche piccole telecamere. Chissà quanti corridori rinuncerebbero a queste cose se non ci fosse il limite del peso.
Sicurezza
Non era solo una questione di avere biciclette il più possibile simili tra loro per far risaltare la differenze atletiche, del peso si parlò anche in termini di sicurezza. Una bicicletta troppo leggera, si disse, è più difficile da controllare e affrontare una discesa ad alta velocità con un tal mezzo poteva comportare una più facile perdita di controllo.
Sulla questione i pareri sono discordanti. Chi rimane convinto che le biciclette, anche così, siano troppo leggere e chi sposta il problema (di alcune cadute) su altri fattori.
Chi studia la posizione in sella mette in evidenza come sia necessario un buon posizionamento in bici. Che non è solo la postura corretta, ma anche la corrispondenza della taglia del telaio che permetta una buona distribuzione del peso sui due mozzi da cui nasce un comportamento dinamico più o meno coerente in sella. Certe soluzioni estreme adottate per sfruttare al massimo l’aerodinamica, ad esempio, rendono obiettivamente la bicicletta più difficile da guidare. Qui, più che il peso, entra in ballo la rigidità: quella delle ruote ad esempio. Come pure è importante la scelta della pressione corretta per le gomme (che non è il massimo possibile indicato dal produttore).
Sul peso la questione resta aperta. Certo non è aggiungendo pesi nel reggisella che aumenta la sicurezza. E prima o poi anche l’UCI si porrà la questione. Al momento non è prioritaria comunque, ci sono altri fronti su cui arrovellarsi da parte della commissione tecnica.
Intanto godiamoci la cronoscalata di oggi. Qui correre con una bici davvero leggera può avere decisamente senso.
Redazione Cyclinside
Ci deve essere un limite…..più è leggera , e piu’ è difficile da controllare in discesa , il tutto diventa più fragile e soggetto a rotture. Penso ci sia molto Marketing , nelle continue innovazioni. ………