28 set 2019 – Quando è partita, la Van Vleuten, sembrava una sparata. Ha iniziato ad accumulare minuti che sì, poi scoppia. Invece lei è rimasta lì davanti. Nel passare dei chilometri ha perso qualcosa, ma tutto sommato ha controllato e si è fatta una cronometro di circa cento chilometri prima di iniziare a sorridere, abbondantemente prima dell’arrivo.
Annemiek Van Vleuten ha 36 anni. Era sembrata sul punto di smettere più di una volta. Quella caduta alle Olimpiadi del 2016 era fa venire ancora i brividi. Lei si è ripresa, “cattiva” ancora di più e con più voglia di vincere.
È tornata a vincere e ha giurato vendetta proprio per le Olimpiadi. Intanto, tra le altre corse, si prende questo campionato del mondo da campionessa purosangue. Ci è venuto di paragonarla a Merckx nel titolo perché è un’azione di quel tipo che ci ha regalato.
Dietro di lei un’altra olandese: Anna Van der Breggen, a due minuti e 15 secondi. A seguire, Amanda Spratt, terza e poi la vincitrice della prova a cronometro Dygert.
Quinta Elisa Longo Borghini, prima delle italiane che oggi hanno faticato un po’ di più e non hanno potuto nulla contro la dirompente olandese. Nelle prime dieci, comunque, anche Marta Bastianelli (settima).
Redazione Cyclinside