14 ott 2016 – Quella che vi raccontiamo adesso è un’avventura, finalmente a lieto fine, che hanno vissuto, loro malgrado, gli amici di Sprint Cycling, il magazine digitale dell’agenzia fotografica Bettiniphoto, una delle più grandi a livello internazionale nel ciclismo (Roberto Bettini è ormai un’istituzione del ciclismo ma sempre più spesso si vede all’opera il figlio, Luca e anche un altro fotografo storico del ciclismo che lavora per Bettini: Ilario Biondi).
Grazie alle splendide foto pubblicate anche sull’account Instagram @sprintcycling si sono raggiunti nell’arco di due anni un’enorme quantità di “follower”, oltre 95mila. Un account di questo tipo ha anche un valore economico ed è stato probabilmente per questo che è stato preso di mira da qualche hacker che è riuscito ad accedere truffaldinamente al backoffice di Bettiniphoto escludendo i legittimi proprietari e, di fatto, impossessandosi di tutti i follower.
Per fortuna, come abbiamo detto, le cose sono finite per il meglio, ma non senza fatica. Nelle scorse settimane si è proceduto a fare diverse denunce (anche alla Polizia Postale, ovviamente), ma la difficoltà maggiore è stata arrivare a un contatto diretto con Instagram, al di là dei vari risponditori automatici che più o meno prevedono tutte le difficoltà che gli utenti possano incontrare.
Contatto che finalmente si è riuscito a stabilire negli ultimi giorni (grazie anche all’aiuto fondamentale di Daniel Oss, corridore della BMC che aveva subito pure lui una violazione analoga) e finalmente l’account instagram è tornato al legittimo proprietario.
Tutto è bene quel che finisce bene ovviamente, ma con alcune raccomandazioni che valgono, in generale, per tutti coloro che gestiscono social network e servizi on line: cambiare le password periodicamente e, soprattutto, non utilizzare parole chiave semplici o di facile intuizione.
Attenzione anche ai servizi “terzi”, programmi che permettono di gestire i social network in maniera centralizzata. Spesso il lavoro degli hacker passa proprio da qui, piuttosto che attaccare direttamente i social network che sono dotati di protezioni molto resistenti. Questi servizi, app o programmi di gestione on line che siano, se richiedono nome utente e password al social network dell’utilizzatore provvedono, a loro volta, a conservarli in un loro archivio protetto. Per questo, nel caso li si voglia utilizzare, sarà bene comunque verificare che si tratti di servizi seri e affidabili. Basta chiedere un po’ in giro insomma.
Addio alla password “pippo”, insomma, quella utilizzata di default da molti informatici.
Ora non ci resta che tornare a goderci le splendide foto di Sprint Cycling su https://www.instagram.com/sprintcycling/
Redazione Cyclinside