4 ago 2017 – Non la manda a dire e ha ragione, Dario Cataldo sul mondo del calcio. Il forte corridore dell’Astana non può fare a meno di notare le differenze di trattamento tra il ciclismo e il calcio in tema di lotta al doping. Il ciclismo da anni ha adottato una politica di tolleranza zero che si risolve con squalifiche pesanti che spesso significano la compromissione della carriera di un corridore al minimo sbaglio.
Sbaglio che può essere diretto (ovviamente il risultare positivi a un controllo), ma anche indiretto (il passaporto biologico, il difficile rapporto con i controlli a sorpresa che lasciano poca o nulla privacy ai corridori e che possono essere effettuati in ogni momento della loro vita, a a prescindere dalla partecipazione alle competizioni e così via).
A tanto rigore, che a volte sa di autolesionismo di uno sport, non corrisponde uguale trattamento da parte di altri sport, il calcio fra tutti, dove l’incappare in problemi all’antidoping può portare a multe ridicole (se paragonate all’economia del calcio) e squalifiche di facciata, spesso applicate in periodi di riposo dalle partite. Il caso dei giocatori dell”Ajax che hanno avuto qualche problema durante un controllo può risultare emblematico allora e lo sottolinea, tra gli altri Dario Cataldo che commenta con uno sfogo amaro su Facebook:
Per un corridore ci sarebbero stati:
-rescissione del contratto
-squalifica di 2 anni
-multa all’UCI pari al doppio del compenso annuale
-rimborso dei danni d’immagine recati alla squadra
-gogna mediatica ad oltranza finché i giornalisti non trovano qualche altra notizia più drammatica da commentare.
-isolamento totale dalla società che lo tratta come il peggiore dei tossici con chissà quale malattia infettiva.
Ma a un calciatore no…. a chi glie ne può fregare. Tanto lui è un figo comunque”
Come dargli torto?
GR
Ha perfettamente ragione Dario Cataldo!
Sacrosanta verità.
E tutti a criticare i ciclisti etichettandoli come dopati,se nel calcio ci fossero i controlli e le regole che ci sono nel ciclismo giocherebbero coi ragazzi dei pulcini e nonostante tutto per uno sport dove fanno 1/4 di fatica rispetto ai ciclisti.
Ogni singola tappa di un giro d’Italia vale come 4 partite di calcio,giocano 2 partite a settimana e si lamentano,i poverini,sono stanchi….