A tutto rapporto, dal 54 in su. Chio ricorda le doppie moltipliche 53-42 ha parecchi capelli bianchi, ed anche il 39 ha fatto i suoi giorni. Tanto più nei giorni della Parigi Roubaix, una delle classiche più faticose, per dispetto, praticamente piatta dal punto di vista altimetrico.
Ci siamo interrogati, nei giorni scorsi, sulla sicurezza delle gare e, al di là di quanto detto, una costante nelle varie considerazioni, è l’aumento di velocità che si è registrato nelle corse che vengono concluse, sempre più spesso, a medie record.
È cambiato il ciclismo, certamente, la preparazione, ma anche i mezzi meccanici. Le biciclette portano a velocità medie sempre maggiori con facilità. Basta salire su una bicicletta moderna per rendersene conto e non serve essere dei super campioni per notarne le differenze.
Un’evoluzione importante che ha riguardato anche le rapportature. Oltre alla crescita del numero dei pignoni, ormai siamo a 12, ma le 13 velocità nelle gare su strada sembrano essere dietro l’angolo (ma non quest’anno, a quanto pare) c’è un’evoluzione importante anche delle moltipliche che vengono scelte di dimensioni sempre maggiori. Dal 54 in su, appunto.
L’aumento dei pignoni ne è diretta conseguenza ma anche l’aumento del massimo pignone posteriore ha permesso di abbondare con i denti sull’anteriore e magari scegliere direttamente una soluzione monocorona come stiamo vedendo nel week end della Parigi Roubaix.
Chi sceglie questa soluzione ormai ha a disposizione assortimenti che contano qualsiasi dentatura. Il pacco pignoni non è più l’unica variabile in termini di rapporti, la moltplica è anche più facile da sostituire per personalizzare la bicicletta.
Lotte Kopecky, ad esempio, ha vinto la Roubaix femminile con una moltiplica singola da 50 denti senza avere alcun problema di rapporti da spingere. Per gli uomini è facile vedere qualche dente in più, ma dietro cambia poco.
Per la Roubaix maschile i corridori hanno, anche loro, puntato a sfruttare il più possibile la potenza facendo velocità, visto il tracciato piuttosto pianeggiante. I rapporti, rispetto al Fiandre, sono ancora più spinti. Molti hanno scelto soluzioni con moltiplica maggiore da 55 o 56 denti, perché andare così “oltre”?
Ce lo spiega FSA, azienda che fornisce diverse squadre come la EF, la Uno X e la Israel: «Non dimentichiamo – spiegano i tecnici – che una corona con una dentatura maggiore (55-56/40) permette, oltre che imprimere una potenza maggiore, anche di gestirla in modo differente e con più sensibilità».
Le scelte delle squadre supportate dall’azienda?
«EF userà il POWERBOX Team Edition montato proprio con corone 55/40 o 56/40. Invece UNO-X e ISRAEL pedaleranno sempre con la POWERBOX Team Edition ma con una corona singola, che ha vantaggi sia in termini di riduzione dei pesi, ma si riesce anche ad migliorare il cosiddetto “Momento di Inerzia”, che permette una più facile accelerazione della pedalata: UNO-X ha scelto di usare le innovative corone FSA in carbonio composito (carbonio+ speciali resine), già usate in alcune prove cronometro da EF con Bissegger (ma con dentatura fino a 64T), con un rapporto 56T. una corona in carbonio di questo tipo, pur garantendo una rigidità parago- nabile a quelle in alluminio, riesce ad essere molto più performante, soprattutto per la capacità di assorbimento delle vibrazioni, rendendo la pedalata molto più fluida.
ISRAEL ha preferito una classica corona in alluminio, brandizzata VISION da 55T».
Col monocorona diventa importante gestire la tenuta della catena sulla guarnitura. Come si vede nelle immagini della bicicletta della vincitrice dell’edizione femminile della Parigi Roubaix, la soluzione più immediata è l’utilizzo del guidacatena che tiene la catena in posizione anche sotto i colpi del pavé.
Un’altra soluzione la propone FSA col sistema Megatooth dove una particolare forma dei denti impedisce alla catena di cadere, come è evidente nella foto qui sotto.