La notizia è che i venditori di birre e panini, che sostavano all’ingresso della “Trouée d’Arenberg” dovranno spostarsi un po’ più in là. Dove erano soliti fare i loro affari, infatti, quest’anno passeranno i ciclisti e non certo per farsi una birra. È la variante del percorso che è stata inserita, su richiesta del CPA, per la sicurezza dei corridori: spesso proprio all’ingresso della foresta, si è assistito a cadute devastanti (anche per la carriera di qualche corridore).
È considerato uno dei punti più pericolosi della Parigi Roubaix l’ingresso nella Foresta di Aremberg e non è un caso che pur trovandosi e più di 80 chilometri dal traguardo è stato, da sempre, considerato come uno dei punti cruciali di una corsa insolita. Aremberg è il simbolo dell’inferno del nord, definizione attribuita, per sineddoche, a tutta la corsa.
Il punto più difficile è proprio quello ed è esattamente al suo inizio che si accumula il pubblico: sa che può succedere qualcosa di decisivo perché i corridori arrivano di gran slancio e favoriti pure da una pendenza leggermente negativa del percorso.
Ora entrare a più di sessanta all’ora – perché sono quelle le velocità che un corridore può raggiungere di slancio – in una strada fatta per i trattori più che per le biciclette, non è cosa da tutti. Anche i professionisti, abituati a fare cose da funamboli in sella a una bicicletta da corsa, si sono spesso trovati in difficoltà. La strada inizia subito a dorso d’asino, se è bagnato (come c’è buona probabilità per domenica), il pavé diventa ancora più scivoloso, si può cadere anche senza toccare i freni. Le pietre sono distanti tra loro, sconnesse e posizionate su piani diversi: prenderne una malamente può provocare una foratura, la rottura di una ruota, far perdere il controllo della bicicletta. I corridori conoscono bene quel tratto e allora, pur distanti dal traguardo, ci si arriva in volata, perché passare ad Aremberg oltre le prime posizioni significa quasi compromettere la corsa. Si rischia concretamente di rimanere intruppati in una caduta o in qualche foratura, visto che chi sta dietro non riesce a vedere bene il fondo stradale.
Una chicane ad Aremberg
Fin qui niente di nuovo. Aremberg è una costante attesa (dai tifosi) e temuta (dai corridori) ogni anno.
Nel ciclismo moderno che si interroga continuamente sulla sicurezza dei corridori è finita sotto attenzione anche questa corsa infernale per antonomasia. E allora i corridori stessi hanno chiesto una soluzione di sicurezza ottenendo la realizzazione di una chicane – come si è fatto per rallentare alcuni percorsi di Formula 1 – proprio all’ingresso della foresta di Aremberg. Quindi: volatona per arrivare lì davanti, frenata importante, visto che ci sono da fare delle curve secche, e poi di nuovo a lanciarsi, ma partendo quasi da fermi, sul pavé, con meno rischio.
Una richiesta dei ciclisti?
L’idea, la richiesta di variare l’ingresso ad Aremberg è venuta dai corridori, tramite il loro sindacato, il CPA, che già quest’anno si è messo in evidenza i qualche occasione (l’ultima: la richiesta di impermeabili neutri pronti per le tappe alpine del Giro d’Italia così che non si debbano congelare in discesa aspettando le ammiraglia attardate). Se le richieste sono tutte dettate dal presupposto imperativo della sicurezza, non mancano le critiche degli stessi corridori consci anche che in più di un’occasione hanno portato a risultati discutibili, come scioperi più o meno improvvisati imposti agli organizzatori e che hanno fatto discutere un bel po’.
Tra i corridori non c’è unanimità, il Campione del Mondo Mathieu van der Poel ha detto il suo disappunto su X con un post chiaro che recita: “È uno scherzo” condividendo un video della nuova soluzione. Qualche altro corridore, addirittura, giudica la soluzione più pericolosa.
Il pubblico è perplesso e sui social sta montando il disappunto degli appassionati ma anche di ciclisti non solo ex. Dov’è il limite tra spettacolo e rischio? Un po’ è certamente intrinseco nel ciclismo. Soprattutto nella Parigi Roubaix che proprio nel suo video promo fa vedere anche delle cadute presentate come uno dei rischi di questa corsa.
Is this a joke? 🤔 https://t.co/WkkUe2YC5U
— Mathieu Van der Poel (@mathieuvdpoel) April 3, 2024
l’immagine d’apertura è de L’Equipe