La Milano Sanremo si conferma corsa particolare al punto da stimolare i corridori a utilizzare soluzioni tecniche speciali per affrontarla. L’anno scorso fece molto clamore l’utilizzo del reggisella telescopico da parte di Matej Mohoric, anche perché lo sloveno dichiarò che fu fondamentale per la sua vittoria conquistata nella discesa a rotta di collo del Poggio.
Ora, invece, si parla di monocorona. È un po’ che si ragiona su questa soluzione in effetti (avevamo fatto anche un’ipotesi di calcoli in questo articolo), ma a riportare in auge il tema è Wout van Aert. Il belga ha presentato la sua Cervélo S5 con cui si appresta a correre la Milano Sanremo proprio con una soluzione monocorona. Il montaggio Sram permette diverse personalizzazioni ed è proprio l’azienda americana ad aver spinto di più, già da diversi anni, su questa soluzione (leggete questo articolo al riguardo)
La sua bicicletta, comparsa su Instagram, parla proprio di questa soluzione per il berlga e in effetti gli sviluppi metrici necessari in una gara come la Sanremo possono essere piuttosto limitati. D’altra parte se si monta una moltiplica da 52 denti (come pare sarà per Van Aert) dietro ci si può sbizzarrire con rapporti che possono andare, ad esempio, dal 20 al 10 e avere così una scelta estrema che equivale, grosso modo, a un 39×21 e a un 53×11 come rapporti estremi. Soluzioni sufficienti per una corsa come la Sanremo anche al prezzo di perdere qualche sviluppo metrico intermedio.
Con molta probabilità vedremo soluzioni del genere anche alla Parigi Roubaix.
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In effetti Sanremo e Roubaix (oltre a qualche crono con dislivello minimo) sono due corse dove il monocorona può avere senso.