Il “carro scopa” per definizione, è il furgone che si pone alla fine di una corsa, dopo le ammiraglie, dopo la macchina di “fine gara” che dice che, da quel punto in poi, la corsa è finita e la strada torna ad essere aperta. I carro scopa serve a raccogliere gli ultimi, quelli abbandonati anche dalle loro ammiraglie. Ripulendo letteralmente la strada da ciclisti e biciclette.
Ha un che di ciclismo di altri tempi il carro scopa. Oggi, in epoca di supertecnologia, con i corridori costantemente collegati via radio alle proprie ammiraglie sembra non avere più senso e spesso si pensa che sia lì, a fare scena, per colorire la corsa e riportare al ciclismo che fu. Con tanto di scope fissate su proprio per simboleggiare la sua funzione.
Invece il carro scopa, all’Amstel (e non solo) è servito davvero. Arrivato sul traguardo ha spalancato le sue porte per restituire alla vita i reietti della corsa. Gli ultimi abbandonati da tutti.
Eccoli qui, mestamente, a ritirare la loro bici aspettando con pazienza il loro turno. Tanti marchi insieme come non siamo abituati a vedere sulle ammiraglie. Biciclette rimaste incastrate per tanti chilometri e buttate lì una sull’altra senza nemmeno una coperta a proteggerle come ci avevano insegnato da piccoli.
Ciclismo che, tutto sommato, ci piace anche per questo: gli ultimi hanno sempre le stesse facce.
Redazione Cyclinside, 18 apr 2016