16 apr 2017 – È ancora Gilbert a mettersi in tasca una classica importante. Aveva saltato la Roubaix pensando bene di puntare tutto all’Amstel ed ha avuto ragione. È andato via di tattica, portando via un gruppetto e poi rispondendo a Kwiatkowski e rilanciando pure. All’arrivo, nella volata a due la spunta sul polacco e vince, stavolta da solo e senza squadra (quasi mai vista praticamente la Quick Step).
Tattica la volata, con Kwiatkowski che sfrutta Gilbert come punto d’appoggio e lo sorprende pure ai 300 metri. Il belga recupera, sfrutta il vento contrario e vince di tattica la sua quarta Amstel.
Bello il finale che ha spostato l’arrivo lontano dal Cauberg.
Da segnalare la prova anche di Vincenzo Albanese, squadra CSF e con il compito di italiano in fuga. Quella classica, quando va via che fa comodo a tutti per controllare quelli buoni, dietro, per farsi vedere, davanti.
Albanese va in fuga e si fa vedere pure quando, a poco più di 50 chilometri dall’arrivo lascia il gruppetto dei fuggitivi per provare da solo. È l’ultima fiammata di una fuga rintuzzata dalla BMC che han Van Avermaet in gran forma.
Un’accelerata pazzesca quella della squadra americana che poi ha rallentato pure un po’ per evitare di riprendere tutti subito. Corsa da fare e forse un po’ noiosa fino a quel momento.
Un po’ di tattica dietro, la BMC si scopre davanti ma in agguato c’è la Movistar di Valverde. La Quick Step intanto si è nascosta in tutta la prima parte di corsa finché non comincia a vedersi Gilbert facilmente nelle prime posizioni del gruppo. Solo lui.
Sul Kruisberg il primo scatto “vero” della corsa. A 38 chilometri dal via vanno via Gilbert, Albasini e altri quattro corridori. La risposta, secca e decisa, è quella di Izaguirre della Baharain Merida, con a ruota Rojas, compagno di squadra di Valverde che rientrano piuttosto facilmente. Davanti c’è anche Nathan Haas, guardingo.
La corsa si anima e tra strade strette e un po’ di nervosismo c’è un brutto capitombolo per Gasparotto. Botta forte, niente di grave, ma corsa scappata va per il vincitore dell’ultima edizione.
Bella condizione di Van Avermaet e Valverde ma anche Kwiatkowski che nell’allungo sull’ennesimo muro scappa via fino a riprendere da solo la testa della corsa. Lo scatto è quello dei tempi migliori.
Dietro Van Avermaet (e anche il nostro Felline) rimangono ad inseguire a una trentina di secondi con il gruppo che scivola a più di un minuto. L’accordo dei corridori davanti li tiene al riparo dal rientro degli avversari più forti.
Nell’ultima salita attacca Kwiatkowski lasciando tutti in apnea e rintuzzato bene da Giblert che riparte proprio al termine della salita. Nell’ultimo scatto risponde solo Kwiatkowski e i due prendono vantaggio pian piano sempre di più, per andare via inesorabilmente. Negli ultimi cinque chilometri il gruppo di testa è sfilacciato. Prova a rispondere Haas con poco successo. Difficile rientrare su quei due lì che infatti vanno e vanno fortissimo, metro dopo metro anno via definitivamente. Questa corsa si vince così. Alla fine diventa un corpo a corpo e anche stare in scia serve poco su quegli scatti pazzeschi quando si va via di forza in questo modo.
Grazie a loro, anzi, si è scossa una corsa che stava diventando fin troppo attendista.
Redazione Cyclinside
Gran bella corsa questa Amstel, gli ultimi 40 km un’altalena di emozioni incredibile! Alla fine ha prevalso il più esperto (e scaltro…) quando tutto sembrava giocare a favore del più giovane!
Chapeau!