È andato in fuga insieme a un’altra quindicina di corridori, ha aspettato la selezione naturale e poi l’ha aiutata con la sua forza di uno scatto a meno di quaranta chilometri dal traguardo e infine il colpo di grazia sullo strappo più duro che aveva a disposizione per togliersi di mezzo un avversario scomodo come Tom Pidcock. Il resto, una cronometro, uno show, una galoppata che neanche stupisce più ma che deve continuare ad affascinarci. Perché Tadej Pogacar è quel ciclismo che fa spettacolo e non è neanche da solo.
Per dare la misura della condizione di Pogacar basti pensare che prima di scattare e staccare tutti era rientrato da poco da una foratura prima di una salita (che ha sfruttato per rientrare senza fatica quasi). Non si è scomposto e ha portato avanti la sua tattica: arrivare da solo o comunque senza uno che potesse rischiare di batterlo in volata.
Impressionante invece Ben Healy, terzo incomodo che aveva retto la botta iniziale ed era rimasto con i tre, salvo staccarsi per primo poi. Ma poco dopo è proprio lui che, rientrato su Pidcock, lo lascia lì dimostrando una forza e una condizione impressionanti. Un bel modo per farsi notare nel ciclismo che conta. Più del suo omonimo cantante che, per ora, lo sovrasta su internet.
Al terzo posto si è classificato Tom Pidcock, per un soffio su Kron e Lutsenko. Il britannico è un po’ crollato nel finale.
Ordine d’arrivo
1 |
POGAČAR Tadej
|
UAE Team Emirates | 500 | 225 | 6:02:02 |
2 |
HEALY Ben
|
EF Education-EasyPost | 400 | 150 | 0:38 |
3 |
PIDCOCK Thomas
|
INEOS Grenadiers | 325 | 110 | 2:14 |
4 |
KRON Andreas
|
Lotto Dstny | 275 | 90 | ,, |
5 |
LUTSENKO Alexey
|
Astana Qazaqstan Team | 225 | 80 | ,, |
6 |
BAGIOLI Andrea
|
Soudal – Quick Step | 175 | 70 | 3:14 |
7 |
VAN GILS Maxim
|
Lotto Dstny | 150 | 60 | ,, |
8 |
SKJELMOSE Mattias
|
Trek – Segafredo | 125 | 50 | ,, |
9 |
KAMP Alexander
|
Tudor Pro Cycling Team | 100 | 46 | ,, |
10 |
ZINGLE Axel
|
Cofidis | 85 | 42 | ,, |