In forma e finalmente la corsa che aveva inseguito da parecchio nel suo carniere, Tom Pidcock può dirsi soddisfatto finalmente. Un sospiro di sollievo per la Ineos tra le (tante) squadre ancora sotto tono in questo inizio di stagione schiacciato dai soliti noti.
Strade strette e poche emozioni
Le stradine strette che portano tutte al Cauberg sono un dedalo di viuzze che esaltano il pubblico. Con un po’ di malizia e senza troppe forzature, si riesce a vedere l’Amstel Gold Race più e più volte, anche 10 o 15 se si osa un po’. Non serve nemmeno esagerare.
Strade costeggiate di piste ciclabili da lasciare più spazio alle biciclette che alle auto. Paradiso Olanda, Limburgo per la precisione. Strappi che non fanno la differenza definitivamente e corridori che riaprono la corsa proprio quando sembra tutto finito.
Van der Poel rinunciatario?
Ci si è messo anche il pedalare sornione di Mathieu van der Poel, manco a dirlo era lui il faro della corsa viste le sue gambe di dinamite delle ultime settimane. È in forma o no il Campione del Mondo che non corre da campione come ci ha abituati? Non si è mai posto come protagonista, anche se la sua squadra era sempre lì a controllare come poteva. E quindi?
Se lo chiedevano pure gli avversari vedendoselo pedalare affianco con fare quasi sofferente finché, con quattro pedalate, si portava davanti dove serviva. Che punti alla Liegi non è un segreto.
Più pimpanti corridori di prima schiera come Hirschi e Pidcock, due che nessuno dovrebbe osare dargli troppa confidenza. Lo svizzero, poi, è pure in crescita. Bella pure la maglia di Velasco, tricolore e visibile. Tra i più attivi anche Tiesj Benoot, sopravvissuto della Visma e curriculum da aspirante campione.
Intanto, in mattinata, Maranne Vos ha firmato la prova femminile battendo, con una beffa, Lorena Wiebes che aveva già alzato le braccia.
Amstel Gold Race 2024, classifica
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