19 giu 2019 – Non solo novità a livello di motori, come abbiamo visto ieri. L’evoluzione di Bosch, per quanto riguarda le novità del catalogo 2020, coprono diversi livelli di prodotti, anche in maniera trasversale.
Uno dei pregi della casa tedesca è la considerazione dell’ebike come un insieme armonico di componenti realizzati, e prima ancora, studiati, per interagire tutti tra loro. Nessuno escluso. E compresi anche oggetti di uso comune, ma ad alta tecnologia, come i cellulari moderni che più o meno tutti utilizziamo.
Partiamo intanto da un concetto: l’ebike non è in concorrenza alle biciclette tradizionali. Non servirebbe neanche chiamarle “muscolari” per distinguerle, quelle sono biciclette: l’ebike è altro. Una bicicletta potenziata che richiede comunque un’azione muscolare da parte dell’utente. Quindi non è un motorino elettrico e deve sottostare, anzi, a regole precise di normative che esistono e sono ben chiare. Salvo poi il far finta di niente di chi fa il furbo.
Antituning
Ecco, è partendo proprio da qui che vale la pena sottolineare l’importanza di una delle novità introdotte da Bosch: il software antituning.
A costo di sembrare impopolare, l’azienda tedesca sta lavorando con molta forza in questa direzione. «C’è un problema di sicurezza dell’utente – sottolineano da Bosch – ma anche il rischio concreto di incorrere in gravi problemi legali.
«Informazione e prevenzione sono importanti, tuttavia anche dal punto di vista tecnologico vengono applicate delle misure per rendere più difficili le manomissioni. Per la gamma 2020, Bosch eBike Systems lancia sul mercato un software che riconosce le modifiche apportate alle eBike e che riduce di conseguenza il supporto. Con questa soluzione, Bosch soddisfa un requisito incluso nell’attuale normativa europea (EN 15194:2017) relativa alle biciclette con motore elettrico, compiendo un ulteriore progresso nella battaglia contro il tuning».
Di cosa si tratta? Tramite dei sensori il sistema è in grado di determinare, durante la marcia, se l’ebike ha subito delle modifiche, una manomissione. In caso positivo il sistema viene commutato al funzionamento d’emergenza. Di conseguenza, la modifica viene visualizzata sul display con un codice di guasto e il supporto elettrico viene disattivato.
Il ciclista può ripristinare la modalità di marcia precedente guidando per circa 90 minuti. Tuttavia, non appena il sistema torna al normale funzionamento, il rilevamento del tuning si riattiva. Dopo la terza volta, il funzionamento di emergenza può essere disattivato solo mediante il Bosch DiagnosticTool presso un rivenditore specializzato. Il software sarà integrato su tutti i sistemi di trazione per eBike a partire dalla gamma 2020.
In generale, i rivenditori specializzati potranno riconoscere le manomissioni eseguite sull’eBike con l’ausilio del Bosch DiagnosticTool anche se il kit tuning è stato precedentemente rimosso. Il rivenditore è infatti in grado di determinare se e con quale frequenza la pedelec è stata manomessa.
Ma cosa si rischia? Ne avevamo già parlato, ovviamente, su Cyclinside (segnaliamo, in basso, l’artticolo), ma vale la pena leggere quanto spiegato dalla stessa Bosch che conosce, ovviamente, molto bene il mercato.
Cosa si rischia
Dal punto di vista legale, le pedelec dotate di supporto fino a 25 km/h e di una potenza continua nominale del motore di massimo di 250 watt, sono considerate delle bici e non necessitano quindi di assicurazione, targa o patente, né è prevista un’età minima per la guida. I kit di tuning consentono di aumentare la velocità massima raggiunta con il supporto del motore, ad esempio facendo in modo che il tachimetro trasmetta al motore una velocità nettamente inferiore rispetto a quella effettiva. La trazione continua così a fornire supporto finché il tachimetro non indica 25 km/h. Il rischio di queste manomissioni è l’invalidamento della garanzia e dei relativi diritti di applicazione per il sistema Bosch eBike e altri componenti della bicicletta. Vi sono anche possibili conseguenze tecniche: l’utilizzo del sistema non conforme alle norme previste riduce infatti la durata dei componenti e gli eBiker rischiano di causare danni alla drive unit e alla bici.
Una pedelec che ha subito delle modifiche di tuning non è più una bicicletta elettrica equiparata a una normale bici e ciò comporta delle conseguenze. Un’eBike sottoposta a tuning è di norma considerata un ciclomotore ed è quindi soggetta a obbligo di assicurazione e patente. Le trasgressioni possono portare a una denuncia per guida senza patente o a un’infrazione della legge sull’assicurazione obbligatoria, con conseguenti multe e pene detentive, nonché conseguenze civili, ad esempio in termini di responsabilità per danni a persone, qualora si verifichino degli incidenti.
E non è tutto: il tuning pregiudica infatti la sicurezza e mette a repentaglio sia chi guida, sia gli altri utenti della strada. “Chi modifica la propria eBike mediante tuning e accetta il rischio di possibili incidenti e infortuni, provoca l’emanazione di normative più rigide e di futuri divieti da parte delle autorità, facendo perdere i vantaggi finora vigenti anche a tutti gli altri appassionati dell’eBike. Per usufruire appieno dei vantaggi e del divertimento offerti dall’eBike, non è assolutamente necessario ricorrere al tuning, anzi: con il tuning il vero divertimento viene meno, sia durante i viaggi rilassanti, sia durante le escursioni sportive” sottolinea Fleischer di Bosch.
Display Kiox
Connessione è la parola d’ordine, tanto più se si pedala su una ebike. L’arrivo del ciclocomputer Kiox segna un passo in più proprio nell’interconnessione della bicicletta: dallo strumento allo smartphone e al portale eBike Connect. Il sistema integra anche la sospensione elettronica di Fox.
Tramite il portale dedicato si possono rivedere i dati di marcia, automaticamente sincronizzati. Un’altra novità di Kiox: la visualizzazione dell’ABS Bosch eBike è integrata nel display, di conseguenza la spia separata non è più necessaria. Inoltre, gli utenti Kiox possono acquistare la nuova funzione premium Lock dalla gamma 2020 in poi. La funzione Lock è il completamento smart del classico lucchetto meccanico: rimuovendo il ciclocomputer, l’assistenza del motore alla pedalata viene interrotta. Solo collegando lo stesso ciclocomputer, il blocco elettronico si disattiva.
Aggiornamento Nyon
Con l’ultimo aggiornamento per Nyon, gli utenti dell’app per smartphone eBike Connect e del portale online eBike Connect hanno a disposizione un nuovo design e una guida utente rivista per facilitare maggiormente la navigazione tra le singole funzioni e schermate. Gli utenti Nyon possono scoprire migliaia di nuovi tour in bici, grazie all’integrazione di contenuti Outdooractive disponibili nel portale online eBike Connect. Outdooractive è un portale di tour per gli sportivi appassionati delle attività all’aperto, costituito da un’app e da una comunità online, che permette di scoprire sempre più tour da poter percorrere in eBike in diverse regioni, di trasferirli su Nyon e di provarli.
…oppure lo smartphone
Chi desidera impiegare lo smartphone durante la guida della propria ebike, può trovare nello SmartphoneHub l’interfaccia ideale grazie all’app COBI.Bike e iniziare a pedalare. Grazie alla visualizzazione 2D o 3D della mappa, l’app guida l’utente a destinazione in modo affidabile e, su richiesta, fornisce le indicazioni di navigazione anche vocalmente. I dati meteo consentono inoltre di godersi i tour immersi nella natura senza pensieri. Gli appassionati del fitness potranno tenere sempre sott’occhio i dati personali di allenamento come potenza, frequenza di pedalata e consumo di calorie e collegare persino un cardiofrequenzimetro via Bluetooth. E grazie al collegamento a servizi di fitness e salute come Apple Health, Google Fit, Strava e komoot, lo SmartphoneHub si trasforma in un vero e proprio personal trainer. Si può, inoltre, accedere a servizi di streaming musicale.
Lo SmartphoneHub e tutte le applicazioni possono essere controllati in modo semplice e intuitivo mediante l’unità di comando separata, consentendo così di non togliere le mani dal manubrio. Grazie all’emissione vocale, l’eBiker non deve più guardare il display né per navigare né per cambiare le funzioni. Così può sempre guidare in modo flessibile: lo smartphone può restare al sicuro nello zaino, mentre i dati di marcia più importanti vengono visualizzati sullo schermo LCD da 1,52″, integrato nell’hub. Lo smartphone può essere ricaricato durante la marcia mediante USB e alimentato con l’energia elettrica generata dalla batteria dell’eBike. Gli aggiornamenti software per lo SmartphoneHub possono essere installati comodamente e senza cavi dall’app COBI.Bike.
La porta USB non serve soltanto per caricare dispositivi esterni, ma consente ai rivenditori di biciclette di collegare anche il dispositivo di diagnosi di Bosch. In tal modo, su richiesta è possibile stabilire i futuri intervalli di manutenzione o i successivi aggiornamenti software ed effettuare le diagnosi di guasti del sistema eBike. Premendo un tasto è possibile attivare la camminata assistita a due livelli, per facilitare la spinta della pedelec con bagaglio o il superamento di ostacoli. Per gli utenti iPhone è inoltre disponibile uno speciale supporto, compatibile con lo SmartphoneHub, che consente di caricare il telefono mediante il connettore Lighting integrato.
Lo SmartphoneHub potrà essere montato in retrofit sulle eBike dotate delle linee Bosch Active Line e Active Line Plus a partire dalla gamma 2018, nonché su Cargo Line, Performance Line e Performance Line CX dalla gamma 2020. Sono escluse la Cargo Line Speed e la Performance Line Speed, così come le combinazioni con Bosch eBike ABS, eShift o eSuspension.
Bosch, un 2020 con la nuova Performance Line, batterie integrate e una linea Cargo
Redazione Cyclinside
come si potrà mai risolvere il problema del tuning ,se ci sono aziende che producono motore e pure il kit per il tuning.
Una via, è probabile, si troverà sempre. È quel che si rischia che dovrebbe essere un deterrente già così…
Si puo montare il nuovo motore bosch performer su una bici trek dove era istallato il bosch performer cx???