Per presentare ai rivenditori e ai giornalisti le sue nuove eRIDE ultra light, ovvero la LUMEN eRIDE e la SOLACE eRIDE, SCOTT ha dato vita allo SCOTT Experience Tour, una serie di eventi in località appositamente selezionate in tutta Europa, per offrire l’opportunità di testare le su citate bici pre-impostate con le proprie misure e vivere un’esperienza seguiti da chi le bici le ha pensate e realizzate. Ma la vera novità di questa serie di eventi è che SCOTT ha deciso di aprire questi eventi anche ai clienti che, dopo apposita pre-registrazione sul sito https://www.scott-sports.com/it/it/scott-experience-tour (tenete d’occhio la pagina per i prossimi eventi), potranno vivere un’intera giornata di ciclismo testando le bici su percorsi appositamente selezionati.
Come funzionano gli eventi? Ve ne parliamo nel video che trovate in questo articolo. Noi, intanto, abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla tappa svoltasi il 23-24 Aprile e ora possiamo raccontarvi le nostre impressioni dopo aver provato la LUMEN E LA SOLACE sui Trail e le strade bianche della Franciacorta.
Lumen e-Ride
50, intesi come Newton-metri. Forse il segreto sta tutto in questo numero. O forse nell’integrazione del compatto e silenziosissimo motore IQ con il telaio o nella sapiente opera di calibrazione. O, più probabilmente, dall’unione di tutte queste cose.
Fatto sta che la SCOTT LUMEN restituisce un feeling da bici “muscolare”.
Con la pedalata assistita impostata al livello minimo, un biker ignaro di essere in sella ad una e-bike, potrebbe semplicemente pensare di essere in una di quelle giornate in cui le gambe si trovano in uno stato di grazia, tanto l’intervento del motore elettrico è progressivo.
Nessuno strappo in partenza, nessun “effetto muro” superati i 25Km/h, nessun sibilo a rivelare la presenza del motore elettrico.
Eppure l’apporto c’è ed è concreto, ma lo si evince più dalle performance (in tratti con pendenze al 18 per cento abbiamo toccato VAM superiori ai 1800 m/h) che dalle sensazioni che, come già detto, rimangono da bici muscolare anche quando si utilizzano i livelli più elevati di assistenza.
In un percorso di prova piuttosto tecnico, reso ancor più insidioso dalla pioggia e dal fango, i limiti di una e-bike avrebbero dovuto emergere in maniera evidente.
Ma non è successo. Merito, oltre che del già citato comportamento del sistema di propulsione, della leggerezza del pacchetto complessivo: siamo sui 15 Kg!
Più vicino quindi agli 11 Kg di una buona bi-ammortizzata, che ai 23 Kg di una normale e-bike.
La massa aggiuntiva rispetto ad una muscolare infatti, non è tale da vanificare le ottime doti del telaio, garantendo una buona maneggevolezza anche nei tratti più guidati e senza manifestare l’inerzia tipica delle assistite quando le pendenze raggiungo la doppia cifra.
Ma arriviamo al dunque: in un mercato sempre più affollato di proposte ed ibridazioni, la LUMEN, che in SCOTT definiscono una Light e-bike, ha senso?
I ragazzi del Marketing di SCOTT, durante il brief di presentazione, ci hanno comunicato che questo prodotto punta rider piuttosto evoluti, anche giovani, che vogliono un mezzo che gli consenta di effettuare i loro anelli preferiti in meno tempo, anche durante la settimana, quando i numerosi impegni solitamente costringono a qualche rinuncia, ma che non vogliono rinunciare al flow e alla manovrabilità che, solitamente, solo una bici “muscolare” può garantirti.
Ammetto che ero scettico. Rientrando in quella categoria, ho subito pensato che una e-bike, seppur leggera, non potesse offrire lo stesso feeling di una “muscolare”. Ho dovuto ricredermi, e come me, sono convinto che questa Lumen possa diventare il nuovo oggetto del desiderio di molti altri irriducibili delle muscolari. Ma a nulla servirebbero 10 articoli e 10000 parole. L’unico modo è provarla.
Solace E-Ride
Fatte le debite proporzioni, quanto detto sulla LUMEN, vale anche per la SOLACE. Per certi versi, l’elettrificazione leggera qui si sposa ancora meglio nel pacchetto complessivo, in quanto la seppur ridotta massa aggiuntiva, se nei tratti più tecnici che ci si trova ad affrontare in sella ad una MTB è comunque avvertibile, qui diventa del tutto trascurabile. Allo stesso tempo, emerge con ancora maggior nitidezza, un pregio che già avevo notato nella LUMEN, ossia la discrezione con cui il motore termina di garantire il suo apporto una volta superati i 25 Km/h, rendendo la marcia estremamente fluida e piacevole.
L’estrema leggerezza e l’eccezionale guidabilità unita alla possibilità di montare portapacchi tramite attacchi specifici, rende questa Gravel, la partner ideale tanto per uscite brevi affrontate ad un ritmo vivace, quanto per il bike packing.
Questa Gravel mi è piaciuta così tanto che potrei definirla veramente la bici definitiva e difficilmente migliorabile, non fosse per la mancanza dei comandi remoti (attualmente allo studio e comunque acquistabili in after-market appena disponibili) per poter gestire la pedalata assistita, per ora regolabile unicamente attraverso il display, peraltro elegantemente integrato nel tubo orizzontale.