Focarini, storica realtà Marchigiana specializzata nella realizzazione di biciclette, ci ha invitato alla presentazione della Catria 1701, dotata di motore Askoll Ultra C90A, la prima e-bike del marchio in fibra di carbonio realizzata per soddisfare le esigenze di chi vuole un modello performate in salita ma capace di prestazioni superiori in discesa, per chi non ha paura di gettarsi a capofitto nei single track più tosti e tecnici, senza dimenticare le esigenze di chi vuole solo il godersi il gusto di pedalare su un prodotto di eccellenza made in Italy.
Per ribadire l’italianità di questo prodotto Focarini ha scelto un partner che ha fatto un po’ la storia dei motori elettrici di piccole dimensioni con i suoi motori che hanno rivoluzionato il settore dell’acquariologia ma, soprattutto, il settore degli elettrodomestici, al punto che non esiste praticamente lavatrice, asciugatrice o lavastoviglie al mondo che non utilizzi motori Askoll o comunque basati sulla tecnologia Askoll.
Il motore Askoll Ultra C90A
La nuova Catria nasce ed è stata sviluppata attorno alla nuovissima Power Unit Askoll Ultra C90A che, con un peso di soli 2,9 chilogrammi unisce la compattezza a prestazioni elevate in termini di performance ed efficienza.
Caratterizzata da una coppia di 90 Nm, con cinque modalità di assistenza ottimizzata tra le 60 e le 80 pedalate al minuto, ma con possibilità di supporto fino a 138 pedalate al minuto, garantisce sempre la giusta risposta del motore alle sollecitazioni del biker più esperto, come del neofita alle prime uscite.
E con i 110 Nm garantiti dalla modalità speciale BOOST, il divertimento è assicurato anche in salita.
La bici: Catria 1701
Flessibilità: questa è stata la parola d’ordine che ha guidato la progettazione della Catria 1701. Assodata la scelta del carbonio per il telaio, questa e-bike si caratterizza per la possibilità di variare l’angolo di sterzo da 60 a 75 gradi permettendo all’utilizzatore di cucirsi la bici su misura come un abito sartoriale.
Inoltre è possibile scegliere diversi tipi di forcelle e ammortizzatori (ad aria o a molla) per arrivare ad avere la propria bici dei sogni.
Il layup in fibra di carbonio assicura la giusta rigidità dove necessario, garantendo al contempo un morbido assorbimento degli urti e lo smorzamento delle vibrazioni, elementi estremamente importanti per la miglior sensazione di guida e, di conseguenza, per le prestazioni. Pur essendo studiata per soddisfare il biker e l’endurista più esigente, Catria 1710 è progettata anche per soddisfare chi vuole trascorrere semplicemente tante ore in sella alla scoperta della natura.
Per rispondere a queste esigenze prevede un decisamente utile vano porta oggetti anteriore, personalizzabile nelle configurazioni, perfettamente integrato nel design della bici in modo da permettere di avere tutti gli accessori indispensabili senza dover usare antiestetici borselli o doversi portare dietro per forza uno zainetto.
Le bici a nostra disposizione erano montate con forcelle Ohlins da 36/38 mm da 170 mm di escursione, ruote Damil in Carbonio, freni Formula Cura 4 abbinati a rotori da 180 mm al posteriore e 203 mm all’anteriore, telescopico da 150 mm e Gruppo GX 12V.
La nostra prova
Inizialmente previsto sui single track del monte Catria, da cui la bici prende il nome, causa le avverse condizioni meteo in quota, la prova si è svolta sui tracciati tecnici del Pietralata Bike park e ci ha permesso di provare la bicicletta sia in salita che in discesa.
L’unità motrice risponde bene agli input di pedalata e le 5 mappature del motore permettono di trovare il livello di assistenza più congeniale alle caratteristiche di ciascuno. Senza dimenticare la funzione Boost che permette di trarsi d’impaccio nel momento in cui ci si dovesse accorgere di aver affrontato un’impennata del terreno con un rapporto un po’ troppo lungo o ci si volesse divertire con qualche sgasata.L’unico appunto che ci sentiamo di muovere a questo motore è la predilezione per una frequenza di pedalata abbastanza bassa e costante, peraltro tipica di un neofita o di chi, comunque, vede la salita solo come una necessità prima di buttarsi a capofitto nei sentieri.
Ad alto ritmo, tipico di chi proviene da una bici tradizionale, o alle repentine variazioni di frequenza, il motore tende a staccare con un po’ troppa prontezza, lasciandoti a spingere solo con le tue gambe. Ma diciamo subito che questo non è un vero difetto nell’uso tipico a cui sono destinati la bici o il motore. Anzi, una volta capito come sfruttarlo al meglio ti permette di salire senza patemi perfino i tecnici single track da noi affrontati in questo short test.
La geometria perfetta della bici e un’ottimale distribuzione dei pesi, abbinate al pacchetto ammortizzante Ohlins, garantiscono sicurezza e performance in discesa restituendo sensazioni e feeling di guida molto vicine a quelle delle bici da enduro muscolari o a alle così dette e-Bike super leggere.
Ci abbiamo pedalato abbastanza per averne sensazioni già ben definite. Ma scendere di sella ci è dispiaciuto un bel po’ visto che di potenzialità se ne intuiscono davvero molte.
Ulteriori informazioni: https://focarinibikes.com/it/ e https://askollultra.com/it/