Da inizio gennaio 2024 stiamo pedalando con il più aggiornato dei misuratori di potenza Shimano di classe Dura-Ace di serie 9200, quella identificata dal seriale FCR9200P.
Questa che stiamo usando, in particolare, è la terza generazione di un powermeter che Shimano ha lanciato nel 2018, con la serie Dura-Ace R-9100 (era il modello R-9100P) e che ha sempre considerato la guarnitura come il migliore dei componenti per rilevare i dati di potenza espressa dal ciclista.
Potenza rilevata dalle pedivelle
Rilevare, come ha sempre fatto Shimano con la serie Dura-Ace (e poi con la Ultegra), la forza applicata attraverso torsiometri integrati nei due bracci della guarnitura è da sempre una modalità particolarmente apprezzata per la determinazione del wattaggio.
È quella che permette nel modo più preciso possibile di rilevare la potenza erogata da ogni arto (sono i cosiddetti powermeter dual-sided), ma è in genere anche molto costosa, a causa della tecnologia e dell’hardware che occorre replicare su entrambi i bracci.
Quanto costa
Dunque, liquidiamo subito il capitolo “prezzo”: la FCR9200P costa 1.550 euro; è un prezzo importante, è vero, soprattutto se si considera che non include le corone (per le quali bisogna aggiungere 341 euro, volendo considerare il plateau Dura-Ace 54-40 che abbiamo usato noi); in pratica, è un costo in linea con quello del più blasonato tra i powermeter dual sided inserito nella guarnitura (ovviamente ci riferiamo a SRM, in particolare del modello in carbonio).
L’interessante alternativa Ultegra
In casa Shimano, l’alternativa per chi vuole spendere di meno è quella del modello di serie Ultegra FCR8100P: in questo caso la tecnologia l’architettura per la rilevazione del wattaggio è la stessa del powermeter di classe Dura-Ace. Cambiano evidentemente i materiali (in ragione di un peso più alto), ma cambia anche il prezzo, che scende a 1.200 euro (più 163 per le relative corone).
Per completezza di informazione: Shimano dichiara che il margine d’errore del dato di potenza del powermeter Ultegra è ±2% (rispetto al ±1.5% di Dura-Ace).
Apprezzato dai professionisti
Non è un caso che il powermeter Dura-Ace sia uno dei più apprezzati dai ciclisti professionisti: praticamente tutti i pro rider sponsorizzati (ma anche quelli non sponsorizzati ufficialmente, ma che allo stesso modo montano Shimano) utilizzano la guarnitura Dura-Ace in questa versione “P”, con powermeter al posto di quella standard, priva di rilevatore di potenza. Lo fanno non solo per la bontà e la ricchezza dei dati di potenza rilevati, ma anche per l’aggravio di peso minimo che comporta la variante “P” comporta.
Quanto pesa
Abbiamo montato la guarnitura Dura-Ace 9200-P su una Orbea Orca uscita di serie con il gruppo Ultegra (l’avevamo provata qui).
La guarnitura montata ha corone da 54/40 denti e bracci da 172.5 millimetri; il peso rilevato sulla bilancia elettronica è stato di 778 grammi, ovvero 86 in più della omologa guarnitura senza powermeter, dove in realtà i 692 grammi dichiarati sono relativi al plateau 52/36.
Interessante, a tal proposito, è il confronto che abbiamo avuto il modo di fare con la guarnitura di serie Ultegra (senza powermeter) che abbiamo smontato sulla Orca prima di fare spazio a questa Dura-Ace FCR9200P: nonostante corone 52/36 denti il peso della Ultegra senza powermeter è stato appena di 58 grammi inferiore.
Come è fatta
La FCR9200P ha le medesime caratteristiche strutturali della omologa guarnitura standard, senza powermeter; utilizza pertanto lo stesso standard Hollowtech II nel quale sia il corpo, sia la corona grande sono internamente cave, ovviamente al fine di risparmiare peso.
La rilevazione dei valori di potenza applicata è generata da a 24 torsiometri alloggiati all’interno delle due pedivelle (12 per ogni braccio). I torsiometri rilevano la deformazione del braccio sotto la spinta impressa, traducendo quindi in watt, esattamente come accade per tanti altri powermeter.
Ma non finisce qui: nel caso di Shimano i torsiometri sono volutamente posizionati con una specifica angolazione rispetto alla pedivella, al fine di riconoscere accuratamente la forza applicata sia in senso tangenziale che in senso radiale, e farlo ognuno su un arco radiale di 30 gradi, rispetto ai 360 che completano un ciclo intero di pedalata.
Oltre ai watt, la forza vettoriale
Oltre ad aumentare la precisione della rilevazione, la specifica disposizione dei torsiometri consente di isolare le informazioni vettoriali relative alla forza applicata, consentendo appunto di fornire il dato della forza vettoriale.
Inoltre, è importante precisare che a differenza di altri powermeter dual-sided, i misuratori di potenza Shimano hanno una configurazione unificata, chiamata Full Bridge, dei sensori di destra e di sinistra.
Questo elimina piccoli scarti nel tempo nella rilevazione della forza applicata e consente una misurazione più accurata possibile della potenza su entrambi i lati.
A mediare il collegamento tra le due dozzine di sensori c’è la batteria del sistema, integrata nell’asse del movimento centrale e alloggiata in modo da garantire il massimo di protezione da acqua e agenti atmosferici.
Quali protocolli di comunicazione
Il powermeter si avvale del doppio protocollo di comunicazione Ant+ e Bluetooth LE, rispettivamente per interagire con i ciclo computer oppure con lo smartphone e la relativa applicazione proprietaria di Shimano, quella E-TUBE PROJECT che il marchio nipponico impiega anche per gestire, personalizzare e fare la diagnostica dei suoi sistemi di trasmissione Di2.
Sempre via E-TUBE PROJECT è possibile effettuare il set up, la calibrazione e gli eventuali aggiornamenti firmware.
Come si monta
Poche complessità per chi decidesse di acquistare la FCR9200P in aftermarket e montarla sulla propria trasmissione (ovviamente questa dovrà necessariamente essere una Shimano “12v”). La procedura, che abbiamo effettuano grazie alla collaborazione di Gianluca Salimei, della Bicycle Officina di Tivoli, richiede circa una mezz’ora di tempo.
Unica accortezza è quella di alloggiare e collegare correttamente il cavo e il connettore del braccio sinistro alla batteria, per non danneggiare il cavo stesso schiacciandolo.
Al fine della rilevazione della cadenza, inoltre, il sistema Shimano prevede il montaggio di un magnete da incollare sul telaio, nella zona prossima al movimento centrale.
Look elegante
A proposito di montaggio, va detto che il look della FCR9200P è in un certo senso migliore rispetto a quello della omologa guarnitura senza powermeter, nel senso che, diversamente da quest’ultima, manca la ghiera di chiusura del braccio sinistro al perno movimento, rimpiazzata da un elegante tappo che rende il componente decisamente più pulito ed elegante.
La calibrazione e la rilevazione dei dati
La FCR9200P garantisce una precisione nella rilevazione del dato con margine di errore compreso al massimo nel ±1,5 per cento.
Una prima procedura di calibrazione comunque, è ovviamente obbligata, al fine di garantire il meglio nella rilevazione del dato.
La procedura di calibrazione, o di “regolazione dell’off set pari a zero”, passa per l’app E-TUBE PROJECT, richiede pochi secondi e necessita di posizionare la pedivella in direzione verticale.
Per essere certi dell’esattezza e della ripetibilità del dato è consigliabile effettuare la calibrazione prima di ogni uscita: la primissima calibrazione si può appunto effettuare attraverso E-TUBE PROJECT, mentre successivamente è sufficiente farla anche attraverso il solo ciclocomputer.
Maggiore accuratezza con l’accoppiamento alla trasmissione
Sempre attraverso E-TUBE PROJECT è inoltre possibile ottimizzare la precisione di rilevazione del dato, grazie a una nuova funzione disponibile per tutti i sistemi di trasmissione Di2 a 12 velocità: la nuova impostazione permette di accoppiare il powermeter alla trasmissione stessa, passando per il cervello dei sistemi DI2 che è rappresentato dal cambio posteriore.
Questa “feature” ha ottimizzato ancor più l’accuratezza della FCR9200P: la guarnitura powermeter, infatti, riceve le informazioni sul rapporto selezionato dal cambio posteriore Di2 e corregge i valori di potenza in base alla posizione del deragliatore, ovvero se la catena viene ingaggiata dalla corona interna o esterna.
Infine, sempre a proposito di set-up e calibrazione, va aggiunta la procedura iniziale di calibrazione del magnete, al fine di fruire in pieno delle funzioni di forza vettoriale di questo powermeter.
Ancora una volta il lasciapassare è la E-TUBE PROJECT: per effettuare la calibrazione occorre posizionare bici e pedivella in una posizione precisa, per poi fotografarla con lo smartphone. L’operazione richiede giusto un paio di minuti e si effettua una sola volta.
L’autonomia e la ricarica
A proposito della FCR9200P Shimano parla genericamente di un’autonomia indicativa “fino a 300 ore” per una carica completa, ovvero un arco temporale decisamente ampio.
Il consumo della batteria è ovviamente in funzione di parametri variabili quali temperatura, tempo di inattività e soprattutto modalità di utilizzo: molto cambia, ad esempio, se si sceglie di attivare sia la comunicazione Bluetooth LE sia la Ant+ per fruire in pieno delle funzioni relative al vettore di forza di cui parleremo dopo.
Da parte sua, anche la nuova funzione che accoppia il powermeter alla trasmissione implica un consumo maggiore della batteria integrata nell’asse.
In ogni caso, nel caso nostro abbiamo pedalato per circa 2500 chilometri prima di verificare effettivamente la luce rossa del led dell’indicatore di carica della batteria.
L’operazione di ricarica? Velocissima: si completa in un’ora circa e si effettua collegando lo stesso cavo di ricarica delle trasmissioni Di2 alla porta magnetica posta vicino lo spider guarnitura, coperta da un tappo in plastica.
Le funzioni evolute di forza vettoriale
Un altro plus del powermeter di classe Dura-Ace è relativo alla possibilità di rilevare la forza vettoriale applicata per ogni pedalata.
Significa che, i torsiometri integrati nei due bracci pedivella riescono a “leggere” nella maniera più accurata possibile direzione e forza realmente applicate nei vari punti di ogni ciclo di rivoluzione di pedalata.
È un dato in più, oltre alla rilevazione “dual sided” della forza in watt, per interpretare qualità e tipologia della spinta impressa ed eventualmente per ottimizzare o rilevare vizi o errori biomeccanici relativi al montaggio delle tacchette o ancora errori nella più generale posizione in sella.
Si tratta di dati, questi, la cui lettura e interpretazione sono preferibilmente appannaggio di tecnici o biomeccanici competenti. Ma sono di sicuro informazioni in più che certificano il livello assoluto di uno strumento per la valutazione funzionale quale può appunto essere questa FCR9200P.
Visualizzare i dati sullo smartphone
Abbiamo detto che il doppio protocollo di comunicazione Bluetooth LE e Ant+ permette ai powermeter Shimano di interagire rispettivamente sia con gli smartphone che con la maggior parte dei ciclocomputer.
Nel primo caso è possibile fruire di tutte le funzionalità del powermeter utilizzando l’applicazione dedicata E-Tube RIDE, non prima di aver registrato uno Shimano ID personale.
E-Tube Ride, ad esempio consente di visualizzare in tempo reale sul propri smartphone l’espressione vettoriale della forza scaricata sui pedali, oltre a tutti i dati funzionali di potenza, tempo, distanza, frequenza cardiaca a e rapporto di trasmissione innestato.
Interazione piena con Garmin e Wahoo
Informazioni più o meno simili sono anche quelle che si possono avere se si accoppia la guarnitura FCR9200P con i due device che consentono di fruire in pieno delle funzionalità di questo powermeter.
Ci riferiamo a device Garmin e Wahoo, ad oggi gli unici in grado di leggere ed indicare le informazioni relative al vettore di forza.
Nel caso nostro abbiamo utilizzato un dispositivo Garmin Edge 830 e abbiamo potuto visualizzare il vettore di forza non prima di aver installato Connect IQ Store e da questo la relativa “Shimano Force Vector” sul nostro smartphone.
L’analisi sulla piattaforma Shimano Connect
Parallelamente all’affinamento tecnico di hardware e software dei suoi powermeter, Shimano ha lanciato e poi nel tempo affinato non poco la sua piattaforma cloud di analisi funzionale dedicata: Shimano Connect Lab è stata lanciata nel 2019, oggi è diventata strumento oggettivamente evoluto per l’analisi dei dati funzionali delle corse o degli allenamenti.
Ovviamente nulla vieta di caricare i dati delle corse registrati con i powermeter Shimano su altre piattaforme di analisi funzionale, ma certo è che Shimano Connect assicura possibilità di analisi esclusive relative ad esempio a tutti i grafici (lineari o a dispersione), agli istogrammi, alle curve e ai monitor che illustrano le informazioni relative al vettore di forza.
Tutti i dati sono inoltre leggibili sia nella loro espressione media relativa alla corsa totale, ma sono allo stesso modo isolabili dalla mappa Google in intervalli anche minimi, per analizzare specificamente le informazioni funzionali relative ai singoli intervalli che interessano.
Individua e analizza l’azione in piedi sui pedali
Infine, sempre a proposito di interpretazione dei dati, la funzione di forza vettoriale propria della FCR9200P consente di individuare, isolare e interpretare le specifiche porzioni della seduta durante le quali il ciclista ha pedalato in piedi.
Ancora, tra i dati utili di Connect lab c’è a che quello relativo alla trasmissione: al termine di ogni corsa si può analizzare il numero delle cambiate (di deragliatore anteriore e cambio posteriore) effettuate con la trasmissione Di2.
Un grafico della piattaforma è inoltre dedicato alla attuale curva di potenza prodotta, che a sua volta è confrontabile statisticamente con le curve dei periodi precedenti (la comparazione arriva fino ai dodici mesi precedenti).
Shimano Connect Lab
Shimano Connect Lab è la sola piattaforma in grado di leggere e verificare la forza vettoriale registrata con un powermeter Shimano.
Inoltre, le informazioni di forza vettoriali della piattaforma Connect Lab sono visualizzatili solo se il si utilizza un powermeter Shimano, e quindi non altri rilevatori di potenza che casomai fossero provvisti di funzionalità di rilevazione similari.
Terminiamo dicendo che attraverso Shimano Connect Lab si possono caricare e leggere le informazioni di tutti i file “.fit” o “.db” registrati anche senza il powermeter Shimano (o con altri powermeter), ma è ovvio che il massimo delle funzionalità questa piattaforma la offre se utilizzata con i powermeter della Casa giapponese.