8 feb 2020 – I tradizionalisti che avevano dato poco credito al “fenomeno” gravel possono ricredersi. Se scende in campo Ernesto Colnago possiamo pure dire che il fenomeno, ormai, è diventato tendenza. E le basi sono pure consistenti.
La gravel col trifoglio si chiama G3X ed ha il carattere di chi sa come adattare una bicicletta all’uso e al ciclista che ci va a pedalare su. Per Colnago è una questione di angoli: servono a dare più comodità di guida sui percorsi impervi del fuoristrada. La geometria, assieme alla scelta delle caratteristiche del materiale, serve a dare la guidabilità necessaria. Poi ci sono gli accorgimenti, gli accessori e anche tutte quelle attenzioni tecniche che rendono bene la distinzione tra una gravel e una bicicletta per il ciclocross.
Si possono anche trasportare bagagli e pensare a coperture più larghe ché di spazio ce n’è a sufficienza.
Dettagli tecnici
Paracolpi
Protezione alla scatola del movimento in gomma. Dotata di doppia vite (amovibile) permette l’ancoraggio di un terzo porta borraccia se necessario.
Forcella
Progettata per un passaggio ruota generoso, possibilità di montare coperture fino ad un massimo di 42 millimetri. Garantito anche il necessario spazio per lo scarico del fango sui terreni pesanti.
Impianto frenante
Si basa sull’impiego dei freni a disco e del perno passante. I dischi misurano entrambi 160 mm per fornire la giusta potenza frenante anche con la bicicletta a pieno carico (borse, accessori).
Batticatena
Rivestimento del fodero destro in gomma robusta, sostituibile, per pedalare in completa sicurezza anche sugli sterrati più difficili. La totale protezione del telaio è sinonimo di sicurezza.
Chiusura reggisella
Il sistema che blocca il tubo reggisella è completamente integrato nel tubo orizzontale. Leggero e funzionale, consente una ottima modulabilità del serraggio unitamente alla facilità di accesso alla testa della vite.
Ulteriori informazioni: https://www.colnago.com/it/
Redazione Cyclinside