Da qualche anno L’Eroica non inizia alle 5 del mattino, ci sono quelli con le biciclette dei primi del ‘900 che hanno avuto la deroga per poter partire mezz’ora prima, così da fare la prima salita da soli, fuori dal gruppo delle migliaia di ciclisti che seguiranno dalle 5 in poi.
Le biciclette ammesse sono quelle “fino al 1930”, mezzi speciali, le chiamavano “macchine”, erano importanti e difficili. A ben guardare, con quelle gomme larghe, sono pure perfette per lo sterrato visto che sono proprio degli anni in cui l’asfalto era di là da venire. Anche la geometria è molto allungata per facilitare la guida su quelle strade infide.
A parte questo vantaggio, il resto è tutto una complicazione, ma dipende dai punti di vista. In quegli anni una gara era un’avventura e con questo spirito la si affrontava. L’Eroica, in fondo, riscopre proprio questo. Il viaggio prima, l’avventura della strada. La gara dopo.
Ma come devono essere fatte le biciclette per quelli che partono prima di tutti?
Ne abbiamo parlato con Christian Cappelletto, un appassionato pronto a partire per il viaggio più lungo e con una dedica: a Ottavio Bottecchia. Ecco la sua bicicletta e il racconto di come devono essere le biciclette per rispettare quell’epoca. Niente cambio, cominciamo da qui.