Dopo averla testata a fondo nel suo allestimento di serie torniamo ancora sulla Specialized Tarmac SL7. Per chi non lo sapesse, in casa Specialized Tarmac SL7 rappresenta il benchmark per l’agonismo, bici pensata per eccellere su tutti i terreni e tutte le situazioni. Questo è il modello utilizzato dai professionisti sponsorizzati Specialized (primo tra tutti il Campione del mondo Julienne Alaphilippe), progettato per soddisfare le esigenze dei corridori veloci e degli scalatori, degli atleti più leggeri o di quelli di grossa mole. La Tarmac SL7 è bici polivalente, votata alle competizioni e alla velocità. Quanto questo sia vero non ce lo ricorda solo il telaio e le sue soluzioni tese a migliorare la capacità di penetrare l’aria, ma anche il set di ruote altrettanto nuove che ha accompagnato il lancio di questo top di gamma della Casa californiana, set che allestisce tutte le versioni S-Works di questa piattaforma: parliamo delle Roval Rapide CLX, ruote innovative, appartenenti alla famiglia delle alto (o altissimo?) profilo, ma che interpretano questo genere in modo inedito, differenziando non solo l’altezza del cerchio (51 millimetri sull’anteriore, 60 millimetri sulla posteriore), ma anche la larghezza (35 millimetri sull’anteriore, 30 mm sulla posteriore). Questo sempre in ragione della filosofia che ispira la “SL7”: incrementare le prestazioni in ogni situazione, come obbligano a fare le corse World Tour dei nostri tempi, con ritmi elevatissimi dal primo all’ultimo chilometro di gara.
Ad ogni gara la sua ruota
Durante i nostri test con la S-Works Tarmac SL7 la bontà e l’efficienza rilevate erano state tali che ci sarebbe piaciuto capire quanto effettivamente in questo giudizio entusiastico avessero inciso le ruote Rapide CLX . La prima occasione per avere una risposta è stata per così dire indiretta: ci è bastato vedere le prime competizioni World Tour ricominciate ad agosto per capire come effettivamente i professionisti equipaggiati Specialized non utilizzino sempre le stesse ruote, ma cambino set in occasione del percorso. In questo senso, più di tutti gli altri, vale l’esempio del campione del mondo Alaphilippe: il transalpino cambia spesso modello di ruote sulla sua Tarmac SL7 in misura 52 cm:, nelle tappe di montagna del Tour de France o anche in una grande corsa in linea come è stata la sua (sfortunata) Liegi-Bastogne-Liegi, il Campione del mondo ha montato le Alpinist CLX, un set della Roval con caratteristiche diverse rispetto alle Rapide CLX. Di che ruote si tratta? È sufficiente il nome per ricordare la vocazione alla salita di questo set; le Alpinist sono ruote che Specialized utilizza di serie sulla ultima top bike con peso piuma presentata giusto un mese fa, la Aethos che Cyclinside aveva provato qui.
Così, anche se le nostre gambe non sono certo quelle di Alaphilippe, anche noi abbiamo pensato di togliere le Rapide CLX che impiega di serie la Tarmac e montarla invece con queste leggerissime Alpinist CLX. Ecco cosa ne è emerso.
La differenza più immediata? Quella estetica
Prima ancora di pedalare, il primo effetto che le Alpinist CLX producono sulla Tarmac SL7 è relativo al look. Esteticamente parlando la bici nel suo insieme è meno “aggressiva”, se con questo aggettivo si vuole identificare una bici che cattura l’attenzione (anche) per via della generosità delle forme, nella fattispecie forme che oversize lo sono sia per il profilo “a lama” delle tubazioni, sia – appunto – per il corposo profilo del cerchio che contraddistingue le Rapide CLX. Al contrario, con le Alpinsit CLX e i suoi 33 millimetri di altezza del cerchio il colpo d’occhio è oggettivamente diverso: sì, forse qualcuno potrebbe giudicare la bici meno “cattiva”, ma è anche vero che gli occhi di altri potrebbe sembrare più discreta e minimale, più leggera non solo nel senso letterale del termine.
Un etto e mezzo in meno
Il risparmio di peso passando dalle Rapide CLX alle Alpinist CLX è stato di 148 grammi (e la bici intera è passata da 6750 a 6600 grammi, priva di pedali). Nella loro configurazione “nuda”, infatti (ovverosia priva di pignoni e rotori ma comprensive di nastro), le Alpinist CLX hanno un peso dichiarato di 1248 grammi, rispetto ai 1400 delle Rapide CLX. La differenza ponderale dunque non è eccessiva, è vero, ma ricordiamo che i grammi in meno sono tutti concentrati sulla parte periferica della ruota, il cerchio, che è la componente più importante per minimizzare la resistenza al rotolamento. Struttura e scorrimenti dei mozzo sono infatti identici su entrambi i set. Precisiamo che 148 grammi è stata anche la differenza di peso del set di ruote complete che ne sono risultate, visto che per dare maggiore veridicità possibile al test abbiamo montato in entrambi i casi le stesse coperture, dei copertoncini Specialized Turbo Cotton da 26 millimetri. Copertoncini sì, perché sia le Rapide CLX che le Alpinist CLX prevedono un cerchio compatibile solo con questo tipo di coperture.
Le impressioni in prova
Non poteva non essere così: le Alpinist CLX (e in particolare queste nel confronto diretto con le Rapide CLX) sono ruote che enfatizzano il loro patrimonio prestazionale quanto più la pendenza della salita aumenta. Questo in fin dei conti è scontato su un set con un cerchio dall’altezza così contenuta e dalla forma “agile” e snella, che assieme al peso in meno comporta anche maggiore predisposizione alla variazione di ritmo immediata, alle accelerazioni repentine, soprattutto quando la pendenza è a doppia cifra. Gambe permettendo, le Alpinist CLX sono ruote che in montagna ti invitano a scattare e rilanciare continuamente, che ti aiutano a passare con facilità e disinvoltura dalla posizione seduta a quella in piedi sui pedali, e viceversa.
Meno scontato era invece aspettarsi una grande rigidità laterale del set, e questo non solo in termini assoluti, ma in termini comparativi con le “Rapide”. È chiaro, le “Alpinist” non sono ruote da volata pura, ma il livello di robustezza generale è eccellente e questo anche per merito di un’architettura di raggiata adeguata rispetto al pro0filo basso del cerchio: sull’anteriore il numero dei raggi è superiore a quello dell’omologa Rapide (21 elementi sulla prima, 18 sulla seconda), proprio perché il cerchio ha fattezze inferiori. Ricordiamo sempre che rigidità su una ruota non significa solo minore dispersione di potenza espressa, ma assicura anche maggiore padronanza ad affrontare i tratti in velocità, garantisce maggiore precisione di guida in discesa.
La discesa, appunto: che su questo terreno le Rapide siano oggettivamente superiori alle Alpinist, questo è fuori di dubbio primo perché il profilo più generoso del cerchio garantisce alle prime un indubitabile vantaggio aerodinamico, secondo perché questa foggia garantisce elevata capacità di mantenere le velocità acquisite e terzo perché lo sviluppo maggiore che i cerchi delle Rapide hanno in larghezza è tale da infonderti un’ulteriore sensazione di sicurezza, stabilità e incredibile aderenza al terreno. Tutto questo nonostante il canale interno di entrambe le ruote sia lo stesso, da 21 mm e di conseguenza l’alloggiamento della copertura nella gola produca effettivamente la stessa sagoma a parità di coperture montate, come è stato nel caso nostro.In realtà le discese cui più direttamente ci stiamo riferendo sono quelle veloci, con curve tutte da condurre. Nelle discese più tortuose e tecniche, invece, l’agilità delle Alpinist torna a diventare alleata e riesce a dare del filo da torcere anche alle sue “cugine” dal profilo alto e spanciato.
Per concludere
Per concludere, le Rapide CLX sono ruote che, estetica a parte – sposano meglio quella filosofia di “prestazione a 360 gradi” per cui la Tarmac SL7 è stata pensata, ma trovano nelle Alpinist una validissima alternativa da salita ripida adatta per tutti i tipi di corridore; di sicuro sono l’opzione migliore per i grimpeur in senso classico, ovvero per i corridori leggeri che fanno delle salite lunghe e vere (ovverosia quelle come pendenza superiore al 7 per cento) il loro terreno d’elezione. Sempre per gli scalatori puri, ma anche per atleti un p0′ più pesanti, questo set garantisce tutta la versatilità, la facilità di utilizzo e la manovrabilità che scaturisce da un profilo che risente davvero poco del vento laterale, che è invece problematica cui può trovarsi talvolta a fare i conti una ruota come la “Rapide”.
Roval Alpinist CLX, la scheda tecnica
- Materiale cerchio: carbonio
- Altezza cerchio: 33 mm
- Larghezza cerchio: 26.5 mm
- Larghezza canale interno: 21 mm
- Raggi: Dt Swiss Aerolite T-Head
- Numero raggi: 24 posteriori, 21 anteriori
- Raggiatura: radiale emisfero destro, “in seconda” emisfero sinistro
- Nippli: esagonali DT Swiss Pro Lock
- Mozzi: Roval AeroFlange Disc, Centerlock, cuscinetti a cartuccia sigillata
- Peso: 686 grammi (post.); 562 grammi (ant.)
- Note: assemblate a mano
- Prezzo indicativo al pubblico: 1399 euro (posteriore); 999 euro (anteriore)
Informazioni: www.specialized.com, www.rovalcomponents.com
Maurizio Coccia