di Guido P. Rubino
Arriva la nuova top di gamma di Pinarello: si chiama semplicemente Dogma F. Niente più numeri, la definizione di “dogma”, dicono da Pinarello, non ne ha bisogno. Soprattutto è un sottolineare come questa bicicletta sia uno stato dell’arte di tutta la tecnologia vista fino a ora da parte del marchio trevigiano.
Conferma, in parte – tranne il nome – quanto avevamo anticipato in questo articolo, ma, soprattutto, mette in chiaro una cosa da parte di Pinarello: per loro non esistono biciclette aerodinamiche e biciclette da salita: può essere tutto in un unico modello, inutile girarci intorno allora: la Dogma F è la summa di tutto.
Peso e freni a disco
Prima di entrare nei dettagli delle informazioni tecniche rilasciate da Pinarello vale la pena parlare di due argomenti che hanno sempre fatto discutere riguardo le biciclette Pinarello. I freni a disco? La nuova bicicletta, Dogma F, ferma la bilancia esattamente a 6,8 chilogrammi, taglia 53 ma senza pedali e montata con l’attuale gruppo Dura Ace di Shimano in versione elettronica. Insomma, vedremo se al Tour de France i corridori Ineos vireranno sui freni a disco che, si dice, erano invisi alla squadra proprio per il peso eccessivo della bicicletta in quella configurazione.
Due curiosità tecniche
Alcune cose vi facciamo subito notare: nel media kit diffuso alla stampa da Pinarello le fotografie sono tutte nella versione con freno a disco (nelle informazioni tecniche si parla anche di una versione rim brake). È evidente che anche Pinarello voglia spingere verso questa tipologia di freno. Soprattutto NON ci sono fotografie con gruppi Shimano. È probabile che le foto ufficiali siano già con i nuovi componenti che ancora non possono essere mostrati ufficialmente. Ed è anche probabile che, a livello di pesi, si andrà ancora un po’ più giù rispetto a quanto riportato nelle righe precedenti.
Focus prestazioniali
Da un punto di vista puramente tecnico, la Dogma F ribadisce alcuni concetti: prima di tutto la guidabilità che viene messa al primo posto (“inutile fare una bicicletta leggera e aerodinamica se poi non si riesce a guidare” ci aveva detto Fausto Pinarello ai tempi della presentazione della prima Dogma).
Anzi di più: prima di pensare al peso va pensato al bilanciamento. Il concetto, lo sappiamo, è chiaro in casa Pinarello. Non è il peso il primo fattore che fa di una bicicletta un’ottima bicicletta: reattività e comfort contano di più.
Stavolta i punti a favore riguardano molto anche l’aspetto ponderale. 11 per cento di peso in meno rispetto alla Dogma F12 non è cosa da poco. Un traguardo raggiunto grazie anche a tecnologie di ricerca innovative che prevedono anche la stampa 3D per le componenti in titanio.
«Grazie all’attenzione maniacale dedicata al reggisella, alla serie sterzo, alla forcella ed al manubrio integrato Talon, abbiamo risparmiato ben 265 grammi rispetto alla DOGMA F12, raggiungendo comunque una rigidità nella zona del movimento centrale più elevata del 12 per cento e con una aerodinamica migliorata che consente un prezioso risparmio di potenza». Confermano i tecnici di Pinarello.
La forcella Onda si fa in 2
Viene confermata la forcella iconica di Pinarello: Onda, disegnata da zero e con due elaborazioni diverse per freni a disco e freni tradizionali: troppa la differenza di forze in gioco per pensare a un modello identico nelle due versioni.
E qui Pinarello ribadisce un concetto: “crediamo fermamente che ogni ciclista debba avere il diritto di scegliere che freni utilizzare”. Chiaro, no?
E poi l’aerodinamica, tema molto caro a Pinarello e di moda in questi anni. L’innovazione, qui, deriva direttamente dalla Bolide (la bici da cronometro). Le “lame” sulla nuova forcella Onda funzionano come delle vele, favorendo il movimento in condizioni di vento trasversale, effetto ulteriormente amplificato con l’aumentare dell’intensità del vento.
«Ogni dettaglio della Dogma F è stato curato per potenziare il flusso d’aria, dal miglioramento della forcella anteriore, che taglia perfettamente l’aria, al nuovo triangolo posteriore, che incanala armoniosamente l’aria sul retro, rendendola, nella versione per freni a disco, il 4.8 per cento più aerodinamica rispetto alla Dogma F12».
Reattività (parola di Fausto)
La risposta alle pedalate ce l’ha descritta direttamente Fausto Pinarello che abbiamo intercettato prima di un’uscita in bicicletta proprio sul nuovo modello: «La uso in settimana, per non farmi vedere con questa la domenica – ci ha raccontato – dopo la presentazione potrò uscirci sempre, finalmente».
Fausto, quali sono le differenze rispetto alla F12?
Guarda, la sto usando da qualche settimana ma è davvero incredibile, hai proprio la sensazione che tutto quello che pedali… finisca a terra, non perdi niente e va tutto in potenza.
Una differenza importante non solo per i professionisti, quindi?
Dimenticati la Dogma F12, questa l’abbiamo ridisegnata completamente, dalle sezioni agli spessori: è un’altra bicicletta!
…e non solo per freni a disco
Finché ce li chiedono li continuiamo a fare. Tanto più se ce li chiede la squadra, una volta fatti gli stampi per loro tanto vale mettere i telai per freni tradizionali sul mercato. Giusto domenica, avevo la Dogma F12 con freni a disco e sono arrivati dei ragazzi a chiedermi conferma se faremo ancora modelli per freni rim brake.
Ma il mercato come va in questo senso?
Inutile girarci intorno: il 95 per cento della richiesta è per freni a disco. E non escludo che dall’anno prossimo si possa andare solo in quella direzione, ma vedremo.
Non ci sono foto con gruppi Shimano!
E no, tutto sotto embargo ancora, non possiamo far vedere niente.
E al Tour de France quindi, ancora freni tradizionali?
Per la Ineos sì. D’altra parte guarda: abbiamo dovuto smontare i gruppi dalle Dogma F12 per metterli sulle nuove biciclette. La situazione di Shimano è nota: ci sono difficoltà nelle consegne e anche le squadre si devono adeguare.
Sarai al Tour de France?
Per ora no, con tutti questi casini di bolle, non bolle… preferisco starmene a casa e pedalare. Sto giusto uscendo in bici ora (tarda mattinata, ndr), ci sono 36 gradi qui. Ma come faccio a resistere?
Tante misure: per il comfort
Comfort è una delle parole d’ordine di casa Pinarello. Non parlategli di misure standard: è vero che gli stampi richiedono standardizzazione “ma la cura che vogliamo mettere nella definizione delle taglie è sempre di derivazione artigianale. Non useremo mai le taglie delle magliette per misurare le nostre bici. Farlo sarebbe un insulto alla nostra tradizione italiana, un affronto all’artigiano che disegna la bici direttamente sul ciclista, esattamente come un sarto prende le misure per realizzare un abito che si adatti perfettamente al suo cliente, come una seconda pelle”.
Sono 11, quindi, le taglie con cui verrà proposta la nuova Dogma F, 16 misure di 16 manubrio integrato, e 2 arretramenti diversi di reggisella: a conti fatti fanno ben 352 combinazioni diverse di assetti per mettere in sella chiunque nella maniera più corretta.
Angoli e misure dei tubi sono elaborati per dare lo stesso rendimento della Dogma F in tutte le taglie.
Asimmetrica
Pinarello conferma per la Dogma F la fibra di carbonio TORAYCA T1100 1K con Nanoalloy Technology. “Si tratta della medesima fibra utilizzata nella produzione delle più veloci auto da corsa – spiegano da Treviso – nonchè dei più moderni e tecnologicamente avanzati aerei”.
Altro punto di forza confermato da Pinarello con la Dogma F è l’asimmetria del telaio, caratteristica ormai dei telai corrispondente all’asimmetria della catena posta sulla destra della bicicletta.
Numeri
Ecco il riassunto dei numeri a favore della nuova Dogma F:
– 265 GRAMMI (Frame kit completo in taglia 53)
+ 12% RIGIDEZZA al movimento centrale
+ 3.2% PIÙ AERODINAMICA (F rim vs F12 rim),
+ 4.8% PIÙ AERODINAMICA (F disc vs F12 disc)
+ 1.3W RISPARMIATI a 40 Km/h / 2.6W RISPARMIATI a 50 Km/h
Ulteriori informazioni: https://pinarello.com/it
24 giu 2021 – riproduzione riservata – Cyclinside
foto: Pinarello e Roberto Bragotto