12 mar 2020 – “Stiamo andando incontro a una curva stretta senza frenare”: era questo il succo del discorso fatto ieri da Silvio Martinello pensando al ciclismo internazionale.
Oggi gli fa eco l’ACCPI, l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani che chiede a gran voce, tramite il suo rappresentante, Cristian Salvato, di fermare subito tutte le corse, già al termine della tappa di oggi della Parigi Nizza.
La richiesta avviene in via ufficiale, con i vicepresidenti Matteo Trentin e Alessandra Cappellotto ed è stata formalizzata anche a Gianni Bugno che rappresenta i nostri corridori presso l’UCI.
È un ciclismo che sta andando avanti perdendo i pezzi. Corridori americani che “scappano” a casa, dopo l’annuncio di Trump di chiudere tutti i voli con l’Europa. Preoccupazioni per le famiglie e anche, ovviamente, per il virus visto che c’è chi sospetta che in gruppo ci siano squadre che nascondono qualcosa. Soprattutto stiamo vedendo un ciclismo zoppo, visto che diverse squadre hanno già rinunciato alle corse (la Ineos, tra tutte) togliendo certamente lo spettacolo di fior di campioni che non partecipano.
Oggi si parla di Classiche da non effettuare, ma c’è forte preoccupazione anche per il Giro d’Italia (nell’ambiente c’è già chi ne dà per scontato l’annullamento) e anche per le altre gare, Olimpiadi comprese. Andare avanti a tutti i costi, ora, potrebbe costare molto.
Ecco il comunicato dell’ACCPI:
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il coronavirus pandemia globale e anche lo sport deve dare il suo contributo per risolvere quest’emergenza sociale. «In Italia è tutto bloccato da giorni, ma siamo seriamente preoccupati per i nostri ragazzi e ragazze impegnati in competizioni all’estero. Il ciclismo è una disciplina internazionale, che coinvolge donne e uomini provenienti da tutto il mondo, in questa fase storica deve fermarsi, non c’è altra soluzione» commenta il presidente di ACCPI Cristian Salvato, che con i vicepresidenti del sindacato dei corridori italiani Matteo Trentin e Alessandra Cappellotto invoca lo stop a tutte le manifestazioni.
«Ci auguriamo che dopo la tappa di oggi si fermi anche la Parigi-Nizza. Ci stiamo adoperando per fare rientrare quanto prima corridori e personale delle squadre che si trovano lontani dalle loro famiglie. Il virus non conosce confini geografici, per batterlo dobbiamo stare tutti fermi, fino a che nuove disposizioni ci assicureranno che potremo tornare a correre sicuri e sereni. Facendo parte del CPA, abbiamo chiesto a Gianni Bugno e a chi rappresenta i nostri associati in ambito mondiale di chiedere all’UCI di fermare l’attività per tutelare gli atleti e tutte le persone con cui potrebbero venire a contatto durante le manifestazioni e i viaggi che stanno sostenendo in questa situazione sanitaria critica».L’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani infine rinnova l’invito a tutti gli amanti di questo sport di restare a casa, di lasciare la bici parcheggiata almeno fino al 3 aprile, per evitare di creare ulteriore lavoro agli ospedali già in affanno. «Avremo tutto il tempo di scorrazzare liberi, felici e con ancora più grinta appena ci saremo messi questo triste periodo alle spalle. Distanti ma uniti vinceremo l’unica gara che a oggi conta correre: quella contro il Covid-19» conclude Salvato.
Redazione Cyclinside