19 lug 2017 – Froome ha dichiarato ad inizio Tour che avrebbe tentato di arrivare alla prima settimana meno in forma per evitare il calo avuto nei Tour passati (a detta sua) nell’ultima settimana. Per ora la sua strategia tiene, e purtroppo per i colori Italiani sembrerebbe l’opposto per Fabio Aru. Al di là del tappone di Serre Chevalier, il Campione Italiano sembrava poco brillante anche nelle due tappe precedenti, ed il giorno di riposo non ha modificato la sensazione. Nulla è perduto, c’è il tempo per rifarsi, ma l’impressione è che non abbia più le gambe per fare i numeri eccezionali delle prime salite.
Se allora vincerà Froome dico subito che, senza avere nulla di personale contro di lui, questa vittoria non mi piacerà molto. Al momento ha una squadra dalla forza spaventosa che lo sta portando praticamente in braccio, senza acuti, ma seguendo alla lettera il compitino da fare. A proposito di squadra: ho sentito i commentatori Rai oggi dire che la Sky non faceva un ritmo impossibile sul Galibier. Mi sono messo a ridere. A tre quarti di salita erano rimasti solamente in 12, dei quali ben 4 della Sky. Tolti quelli della fuga davanti, c’erano praticamente 150 staccati a causa non di un attacco ma di una squadra che tira. Se non è un ritmo eccezionale questo!
Piuttosto il peggior nemico di Froome potrebbe essere il suo compagno di squadra Landa. Forse se fossero stati in squadre rivali ora avremmo addirittura una classifica diversa.
Poi, a dispetto di quanto appare sui social italiani, oggi va detto che i due Francesi di classifica sono stati spettacolari e grandiosi. Insieme a Uran meritano veramente di essere lì davanti. Anche se per me il numero uno in assoluto di Serre Chevalier è stato Contador: peccato che non abbia le gambe dei tempi d’oro, ma ce ne ha fatte vedere delle belle lo stesso.
Piccola nota: anche Contador oggi ha avuto un problema a quella parte meccanica della stessa azienda che supporta anche Froome e che utilizza la stessa tecnologia. Se non si tratta di un cambio di bicicletta voluto (pare essere una piccola mania di Contador quella del cambio bici – ne abbiamo parlato qui) forse bisogna fare maggiore attenzione alla tecnologia.
Stefano Boggia (www.daccordistore.it)