In questi giorni abbiamo iniziato a raccontarvi una nuova storia, quella dell’Italian Bike Festival 2022. Nella nuova versione ha sfoggiato la localizzazione a Misano Adriatico, proprio in corrispondenza del circuito della MotoGp intitolato a Marco Simoncelli.
Evoluzione importante, spazi abbondanti e stand molto più grandi e possibilità di provare le biciclette da corsa direttamente sulla pista del circuito e le mountain bike e le gravel nel piccolo circuito allestito nelle parti interne.
Poi tanta gente. Gli organizzatori hanno quantificato oltre 42.000 presenze, un numero notevole.
Si temeva, a dire il vero, lo spostamento da un posto naturalmente frequentato come il centro di Rimini, dove l’Italian Bike Festival si è svolto fino al 2021, a un luogo da raggiungere appositamente, ma il risultato è stato evidentemente positivo. Tanto pubblico selezionato di appassionati e operatori del settore a vedere le novità. Tantissime le donne, direttamente vestite da ciclista per andare a fare le prove o con i segni evidenti di un’abbronzatura che tradisce molti chilometri. Donne che si cercano tra loro e si associano sempre più (come ha messo in evidenza più volte la stessa Liv, marchio di Giant dedicato al mondo femminile, nei suoi convegni organizzati all’IBF).
Un evento riuscito e forse inaspettato, fino a questo punto, dagli stessi organizzatori. C’è qualcosa da limare dal punto di vista organizzativo, ma la strada è quella giusta e dice che gli incontri tra pubblico e aziende avvengono bene in questi spazi dal costo più contenuto di una evento fieristico dedicato (che, è chiaro, al chiuso è tutt’altra cosa, ma i prezzi sono elevati) dove il pubblico entra gratuitamente e in quantità.
Novità?
Sì, nelle fiere e negli eventi di settore, ormai, è difficile trovare novità (alcune le abbiamo documentate qui) visto che è stata abbandonata, ormai da anni, una stagionalità delle proposte al punto che anche le aziende si domandano quanto abbia ancora senso avere cataloghi di prodotto definiti con l’anno solare. Venire a un evento come l’Italian Bike Festival ha comunque sempre senso. Intanto si toccano con mano, e fa una bella differenza, componenti e biciclette altrimenti visti solamente nelle fotografie. C’è pure la possibilità di provarli, anche se velocemente, ma ci si può togliere lo sfizio di pedalarci su e parlare direttamente con chi produce e distribuisce togliendosi molti dubbi o capendo cosa sia meglio per ciascuno.
Elettricità, non sarà troppa?
Elettricità fa rima con mobilità. Si è parlato molto, a Misano, di questi temi che diventano ogni giorno più attuali ma anche di futuro delle batterie e delle tipologie di biciclette dedicate. C’è poco da fare, l’elettrico prende piede sempre di più e un settore con questi numeri e questa crescita diventa appetitoso per tutti. Molte aziende ci si sono buttate in maniera importante da apparire temeraria. Anche grandi marchi e al punto far temere per uno spostamento del core business sbilanciato sull’elettrico. In realtà numeri e previsioni danno anche ragione. La crisi energetica, l’aumento dei costi dei carburanti con l’inizio della guerra tra Ucraina e Russia, ha spinto ancora di più in questa direzione. Ci auguriamo solo che non perdano di vista il resto. La bicicletta non elettrica (no, non ci piace chiamarla “muscolare” quella che consideriamo normale) ha ancora tanto da dire e sta trasformando un mondo di pedalatori ampliandone il panorama.
Nelle e-bike sportive cresce il segmento dei modelli con batterie più leggere, con minore capacità, ma che permettono di realizzare mezzi dal peso contenuto e non troppo lontano dalle biciclette tradizionali.
Gravel
Non c’era bisogno della conferma dell’espansione gravel. Anzi, se c’è un mezzo che può frenare lo sbilanciamento delle aziende verso l’elettrico è proprio la bicicletta gravel. Piace tantissimo e sempre di più. È l’obiettivo di molti neofiti, ma è anche il punto di arrivo di molti ciclisti stradisti che non si fidano più troppo dell’asfalto: le cronache parlano sempre di strade pericolose (e a volte la percezione viene sbilanciata in questo senso) e si cercano percorsi diversi. E poi c’è il fascino del “perdersi” in bicicletta che la gravel non può che accentuare, se si vuole. Le possibilità sono sempre di più in questo senso, sia dal punto di vista turistico che sportivo. Telai più o meno leggeri o robusti a seconda delle esigenze, poi basta cambiare le gomme (o meglio: le ruote) ed è come avere due biciclette parecchio diverse tra loro.
Mtb
Anche la mtb ha portato utenti al gravel, ma di meno. Intanto prosegue nella sua strada che la vede spesso come esempio tecnologico d’avanguardia. Abbiamo front suspended e biammortizzate realizzate con indirizzi specifici. E il settore gravity non è più terreno solo di mountain bike pesanti e dedicate. Le enduro, grazie alle loro escursioni, prendono sempre più spazio per la discesa ma permettono di andare anche altrove. Una voce importante qui per il settore elettrico che è stato accettato e voluto molto più che sulla bicicletta da corsa al momento.
Biciclette da corsa
Nel presentare la sua nuova bicicletta Mario Cipollini ha scherzato su come le biciclette moderne facciano diventare matti i meccanici per quanto riguarda l’integrazione dei cavi (trovate tutto in questo articolo). Le linee pulite senza cavi in vista hanno il prezzo di soluzioni che a volte è difficile mettere d’accordo con l’efficienza. Aiutano, certamente, i gruppi elettronici che, al più, richiedono solo il passaggio di un cavo elettrico. Ma anche con i sistemi meccanici l’integrazione può essere totale. Sulle complicazioni, però, vince a mani basse l’impatto estetico che vuole, oltre all’integrazione totale, anche l’aerodinamica. Magari poi non la si sfrutta, ma volete mettere quanto è più cattiva una bicicletta dalle linee filanti rispetto a una classica con tubi tondi?
Accessori e componenti
Abbiamo parecchie cose da raccontarvi nei prossimi giorni da questo punto di vista. Premettiamo che non vi diremo di novità clamorose. In quanto tali, non escono tutti i giorni, ma il ciclista ha davvero possibilità infinite di personalizzazione della propria bicicletta come mai prima d’ora. Molta attenzione alla sicurezza. Aumentano le soluzioni dedicate al pedalare sicuri e gli accessori per utilizzare al meglio la bicicletta.
Sì, viaggiare
Bicicletta, anche in Italia, è sempre più turismo. Il collegamento è diretto e i risultati economici spesso sono così veloci da convincere anche il più restio degli amministratori. Viaggiare in bicicletta significa spostarsi direttamente da casa, ma anche muoversi dopo essere arrivati a destinazione. Interessante presenza nell’evento italiano di chi investe nel turismo ciclistico dando evidenza a tracciati che spesso si trovano già fatti e vanno solo valorizzati con interventi neanche troppo onerosi e fatti conoscere.
Restate sintonizzati!
12 set 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside
Bravi, come immaginavo, ottima squadra!