Il segreto di Matej Mohoric? ha affrontato la discesa del Poggio come una gara di downhill: abbassando la posizione in sella per guidare meglio e correggendo l’imbardata della sua bicicletta nei momenti cruciali che ci hanno fatto temere il disastro.
È stato lui stesso a dichiararlo subito dopo l’arrivo a Stefano Rizzato, di RaiSport, nella prima intervista del dopo corsa. Una prova e poi la decisione di usarla alla Sanremo.
Una soluzione del genere l’aveva già sperimentata Vincenzo Nibali, ma non la ritenne sufficientemente utile. Per Mohoric, invece, è stata la differenza che gli ha fatto fare la discesa con ancora maggiore aggressività, lui che è già un discesista di primissimo livello (nel suo caso ha utilizzato un modello di reggisella Fox). Un segnale di lucidità ma soprattutto di premeditazione: se ha montato questo componente aveva già pensato a questa soluzione per l’attacco finale.
19 mar 2022 – Riproduzine riservata – Redazione Cyclinside
Lo sloveno si è preso tutti i rischi possibili e immaginabili ed è stato premiato: il primo, quello di spegnere il cervello e buttarsi in discesa oltre le regole della fisica; il secondo, quello di provare un componente inedito in occasione di una gara così importante (e non “portarlo a spasso” in una gara secondaria come con il telescopico già avevano fatto altri in passato); il terzo – forse quello più significativo – quello di aver superato in meno di dieci mesi lo shock di una caduta terribile come quella nella tappa di Campo Felice del Giro 2022.
Ma i corridori sono “sovraumani”, si sa.
E oggi l’alieno è stato Mohorič.
Chapeau!