8 ott 2017 – Abbiamo parlato più volte del sistema efficace per “misurare” il recupero atletico messo a punto con SuperOp. Ora, dopo più di un anno dalla presentazione del prodotto e parecchi mesi di utilizzo su un ampio numero di corridori professionisti, si può parlare di risultati ed efficienza dell’idea.
È stato proprio Paolo Slongo, preparatore di Nibali, a fare il punto della situazione dopo la Vuelta ecco le dichiarazioni riportate dall’ufficio stampa di SuperOp:
«Abbiamo iniziato a utilizzare SuperOp dal ritiro del Passo San Pellegrino di metà luglio, e già dopo un mese di utilizzo si è potuta verificare la veridicità delle risposte mattutine fornite dal sistema sviluppato dal Prof. Marco De Angelis e da Wellness & Wireless – ha commentato il preparatore del Team Bahrain Merida – in effetti già dopo il periodo cieco di due settimane di inserimento dei dati abbiamo notato da subito una corrispondenza dei risultati con le nostre aspettative».
SuperOp si basa sulla misurazione al mattino di pressione e battito cardiaco e, tramite una app sullo smartphone dell’atleta, valuta la condizione fisica, suggerendo il livello di carico di lavoro della giornata.
«Sapere già al mattino la condizione del corridore e valutare la modulazione del carico della giornata è diventata una prassi del nostro lavoro, e nella nostra struttura lo consideriamo uno strumento indispensabile» ha sottolineato Slongo.
I nove ragazzi della spedizione alla Vuelta di Spagna che lo hanno usato sono stati coinvolti sin dall’inizio del progetto: «Sono atleti esperti e seri, e la loro partecipazione è stata naturale e senza fatica, perché hanno capito da subito che si tratta di una soluzione che li aiuta a ottimizzare l’allenamento».
Ma non solo gli aspetti dei singoli sono stati presi in considerazione, perché SuperOp ha aiutato lo staff anche nella strategia di gara alla Vuelta: «Una gara a tappe di tre settimane richiede di organizzare la squadra con “turni di lavoro” dove, a parte Nibali nel suo ruolo di capitano, gli altri si sono divisi il lavoro di supporto a fasi alterne, così da richiedere l’impegno agonistico di alcuni atleti in determinate tappe, lasciando gli altri “a riposo”».
E anche in questa strategia l’equipe medica del Team ha trovato una corrispondenza perfetta tra i dati stimati dai tecnici e i responsi mattinieri di SuperOp. «Su tutti i nove atleti del team – ha spiegato Slongo – abbiamo anche potuto verificare che la preparazione che avevamo svolto è riuscita a portare e a mantenere la condizione generale della squadra al top durante la seconda e terza settimana di gara, come avevamo pianificato».
Il grafico che mostrato da Slongo con l’andamento della Ricettività Organica media della squadra misurata da SuperOp, rende evidente come la condizione generale della squadra sia rimasta alta per tutta la durata della Vuelta; solo negli ultimi 4 giorni di gara la fatica ha cominciato a pesare e a far flettere verso il basso la condizione media dei corridori.
«Però ancora nell’ultima tappa vera, quella de l’Angliru del 9 Settembre, quando purtroppo una caduta ha fermato Vincenzo, avevamo ancora un’ottima condizione del team considerati i 20 giorni di gara, con una Ricettività del 65 per cento».
Ulteriori informazioni: http://www.super-op.com/it/
RC